Sedici morti in un attacco a una chiesa nello Stato di Kogi

Abuja, 7. Almeno 16 persone sono state uccise in un attacco armato contro una chiesa cristiana nel centro nord della Nigeria. Teatro dell’eccidio è stata la Deeper Life Bible Church ad Otite, una località della zona di Okene, nello Stato nigeriano di Kogi. L’attacco è stato sferrato durante la riunione che nella chiesa si tiene ogni lunedì sera per la lettura della Bibbia. Secondo quanto riferito da Gabriel Olorunyomi, comandante della guarnigione militare dello Stato di Kogi, ad attaccare la chiesa sono stati una decina di uomini armati che hanno chiuso le porte dell’edificio religioso per impedire ai fedeli di fuggire. Anche gli automobilisti che passavano nelle vicinanze e gli studenti di una scuola vicina hanno dovuto cercare riparo per non essere colpiti dal fuoco degli assalitori. Diverse persone sono rimaste ferite. L’attacco , durato una ventina di minuti, non è stato rivendicato, ma le autorità non hanno dubbi nell’attribuirne la responsabilità al gruppo radicale islamico Boko Haram, autore solo nell’ultimo anno di violenze che hanno provocato oltre milleseicento morti. Il terrorismo di matrice fondamentalista islamica torna dunque a colpire in Nigeria una comunità cristiana, dopo che da un paio di settimane la sua azione era sembrata concentrarsi contro i musulmani moderati.
Più in generale, nel nord della Nigeria si susseguono da decenni conflitti di tipo etnico ed economico basati soprattutto sullo scontro tra coltivatori e allevatori per il controllo dei territori, ma che vanno assumendo sempre più i connotati di una violenza di matrice pseudoreligiosa. In questo quadro si collocano gli attacchi che da tempo si concentrano contro le comunità cristiane, anche se da ultimo hanno preso di mira anche i rappresentanti dell’islam. Anche con tali sviluppi, comunque, diverse fonti autorevoli sottolineano che vanno tenuti presenti i diversi fattori politici, etnici, sociali e religiosi, ma che il problema principale resta quello economico. Su questa base, tuttavia, agisce sempre più una mutata strategia terroristica, di Boko Haram, presente in forze negli Stati centrosettentrionali nigeriani. Le chiese sono infatti subentrate agli edifici governativi, alle stazioni di polizia e alle sedi di società finanziarie ed economiche come bersagli principali dei suoi attentati. Il massacro di ieri rinnova l’allarme in questo senso, mentre diventano sempre più incontrollabili le violenze che il Governo centrale non sembra capace di arginare.

(©L’Osservatore Romano 8 agosto 2012)