Se l’annuncio riparte dal catechismo

Le conclusioni del convegno del Ccee sulla nuova evangelizzazione

Se l’annuncio
riparte dal catechismo

di RICCARDO BURIGANA

“L’iniziazione cristiana è strettamente connessa alla nuova evangelizzazione dei ragazzi, dei genitori e dell’intera comunità. La catechesi non va quindi considerata a latere della nuova evangelizzazione, ma ne è parte integrante. È necessario pertanto collegare la nuova evangelizzazione alla tradizione della fede (traditio fidei), intesa come trasmissione del contenuto e dell’esperienza, personale e comunitaria, della fede”: con queste parole i partecipanti al convegno “L’iniziazione cristiana nella prospettiva di una nuova evangelizzazione” hanno voluto sottolineare, nel comunicato finale, l’importanza dell’iniziazione cristiana per il presente e per il futuro della Chiesa.
Il convegno, che si è tenuto a Roma dal 7 al 10 maggio, è stato promosso dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee), con la partecipazione di circa sessanta delegati tra vescovi, esperti, direttori nazionali di uffici e organismi nazionali per la catechesi dei diversi episcopati.
Come è stato ricordato dall’arcivescovo di Westminster, Vincent Gerard Nichols, presidente della conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, il convegno ha inteso offrire un contributo alla riflessione della Chiesa sulla nuova evangelizzazione nell’anno in cui si ricorda il ventesimo anniversario del Catechismo della Chiesa cattolica e il il cinquantesimo dell’apertura del concilio Vaticano II. Inoltre, nell’approssimarsi dell’Anno della fede la commissione Ccee “Catechesi, scuola e università”, presieduta dallo stesso monsignor Nichols, si è proposta di mettere in evidenza alcuni aspetti, come quello dell’iniziazione cristiana dei fanciulli, che appaiono particolarmente importanti anche per un ulteriore approfondimento del dialogo ecumenico.
Aprendo il convegno il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha sottolineato come il tema scelto sia “quanto mai importante, sia per la vita ordinaria delle comunità cristiane, sia per il loro impegno missionario”, ricordando che la Chiesa in Italia ha scelto di riflettere proprio “sul compito educativo come dimensione essenziale della vita ecclesiale”.

(©L’Osservatore Romano 13 maggio 2012)