Scandali immotivati e misteri di carta, ghiacciata

 Ieri “L’Osservatore”: in prima leggi che il Papa esorta gli scienziati «ad approfondire le ricerche». Tante sopracciglia sollevate e tante bocche tirate, in giro: ma Galileo? Ma Giordano Bruno? Leggi anche (“Zenit”, 8/11) che il Premio Nobel Werner Arber dice che la Pontificia Accademia delle Scienze «contribuisce» all’Anno della Fede! Ma che “Scienze” mai sono, queste? Contributo alla Fede, in bocca a un Nobel! Siamo matti? Sui giornali zero su questo incontro! E il Nobel alla presenza del Papa informa che tra le ricerche recenti ce n’è una sul «destino dei ghiacciai». Viene bene. L’enigma di certi “ghiacciai” speciali va proprio approfondito. Su certi punti i giornali sembrano le tre scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano, paiono di ghiaccio. Di recente per esempio il sottosegretario della Cei, monsignor Pompili, è tornato a denunciare la situazione insopportabile delle carceri. “Avvenire” lo scrive e approfondisce da anni, ma altri giornali come sul ghiaccio e senza tracce… Spesso succede quando i radicali danno parole d’ordine subito accolte dal circo dei media. Ma se su questo punto siamo più che d’accordo anche con loro? E, anzi, loro da noi attingono? Penso a Papa Giovanni a Regina Coeli: avevo 18 anni! Penso al cardinale Martini che 32 anni fa arrivando a Milano passa innanzitutto a San Vittore… Penso a Giovanni Paolo II e al Giubileo. Penso a Benedetto appena ieri… È sempre un unico piano: la ricerca del vero, anche con la scienza, e amare tutti, in particolare i “carcerati”, visitarli ove stanno male, come bestie e talora anche peggio, e cercare rimedi veri. In pagina niente? Misteri di carta ghiacciata…

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