Scacco dei carabinieri ai pirati del Po

BORETTO. I carabinieri di Boretto hanno rinvenuto tra filari di pioppeti, un motore marino fuoribordo della potenza di 15 cavalli marca Hangzhou Hidea Power Machinery, completo di avviamento elettrico ed a strappo del valore di circa 2mila euro con vicina una tanica di carburante.

La vegetazione che si sviluppa lungo gli argini del Grande Fiume viene utilizzata come area di “stoccaggio” di motori rubati dai “pirati del Po”?

E’ l’ipotesi investigativa su cui stanno lavorando i carabinieri del paese che, di concerto con i colleghi del nucleo operativo della Compagnia di Guastalla, stanno conducendo le indagini su una serie di furti di motori marini fuoribordo. Segno che i “pirati del Po” si sentono braccati dagli investigatori. Si tratta certamente di uno dei tanti furti commessi da ignoti ladri appartenenti al più nutrito popolo dei predoni del Po che agiscono lungo il fiume nel tratto compreso tra le province di Mantova e Reggio Emilia. Evidentemente, i “rumors” di questi giorni che hanno portato guardapesca, guardie ecologiche volontarie, polizia municipale e carabinieri ad operare maggiori controlli sulle zone a rischio “pirati del Po”, tra Luzzara e Brescello, probabilmente, hanno costretto i malviventi ad abbandonare la refurtiva in un luogo nascosto in attesa che le acque si calmino. Il motore è stato rinvenuto in un’area boschiva dell’argine del canale derivatore di competenza del Comune di Boretto. I militari dell’Arma, in attesa di risalire al proprietario, hanno sequestrato il motore che non corrisponderebbe a quelli di cui è stato denunciato il furto. Circostanza, questa, che fa ipotizzare agli investigatori che il furto sia avvenuto in altro comune o altra provincia. In attesa che le indagini portino all’individuazione del proprietario i carabinieri di Boretto invitano chi ha subìto il furto di un motore di tale marca, di presentarsi alla stazione con la denuncia per le procedure di dissequestro e restituzione del motore.

Questi motori fuoribordo hanno un fiorente mercato clandestino, specie all’estero, perchè è molto più complicato tentare di rivenderli in Italia. Inoltre, alcune recenti operazioni riguardanti tutto il Nord Italia (compreso quindi il bacino del Po) condotte dai carabinieri, hanno confermato come sia in atto un traffico di motori per barche diretto appunto verso i Paesi dell’Est. Intanto si sta pensando di intensificare i controlli sul fiume da parte delle vari soggetti che operano sull’asta reggiana del Po puntando anche sulla preziosa collaborazione di coloro che abitualmente frequentano le golene e ne conoscono ogni angolo. A queste persone viene rivolto l’appello di segnalare con la massima tempestività qualsiasi situazione anomala e persone sospette. (m.p.)

Gazzetta di Reggio

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