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Nei giorni scorsi papa Francesco ha istituito una “Commissione materie riservate” con il compito di stabilire caso per caso su quali atti vaticani di natura economica è necessario mantenere la riservatezza. La Sala stampa della Santa Sede ha pubblicato i nomi dei componenti di questo nuovo organismo.
Come ricorda VaticanNews, per comprendere il significato della decisione bisogna rifarsi alle “Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”, pubblicate nel giugno scorso. E in particolare all’articolo 4 di questo “Codice per gli appalti” approvato dal Papa in cui è era specificato che l’applicazione della normativa viene applicata a tutti i contratti pubblici ad esclusione di alcuni casi. E cioè a quelli «stipulati direttamente dalla Segreteria di Stato e dal Governatorato» che abbiano alcune determinate caratteristiche.
Che, ad esempio, attengano «a materie coperte dal vincolo di segretezza», oppure «all’Ufficio e alla sicurezza del Romano Pontefice, della Santa Sede e della Chiesa Universale ovvero siano necessari o funzionali ad assicurare la missione della Chiesa nel mondo e garantire la sovranità e l’indipendenza della Santa Sede o dello Stato della Città del Vaticano». Per questi casi il “Codice per gli appalti” prevedeva la costituzione di un Comitato con compiti di controllo e vigilanza.
Papa Francesco ha nominato presidente di questa nuova Commissione il cardinale camerlengo Kevin Farrell, e segretario l’arcivescovo Filippo Iannone, presidente del pontificio Consiglio per i testi legislativi. Sono stati nominati Membri della Commissione i vescovi Fernando Vérgez Alzaga (segretario del Governatorato) e Nunzio Galantino (presidente dell’Apsa), nonché padre Juan Antonio Guerrero (prefetto della Segreteria per l’economia). Nella Commissione quindi al momento non è rappresentata la Segreteria di Stato.
Avvenire