Salute. Vaiolo delle scimmie, 545 casi: contagiosità, sintomi, categorie a rischio

L’identikit del malato: ha un’età media di 38 anni ed è quasi sempre di sesso maschile. Generalmente la malattia non ha un decorso grave
Vaiolo delle scimmie, 545 casi: contagiosità, sintomi, categorie a rischio

Ansa

Fonte: Avvenire

Sale il numero di casi accertati di vaiolo delle scimmie in Italia. Sono 545 i casi confermati dal ministero della Salute (dati aggiornati ad oggi) con un incremento di 40 contagi rispetto alla precedente rilevazione del 2 agosto. Collegati a viaggi all’estero sono 159 casi. Si conferma l’identikit del malato, che ha un’età mediana di 38 anni ed è qausi sempre di sesso maschile: sui 545 casi registrati, solo 5 sono donne. La regione con più contagi è la Lombardia (250), seguita da Lazio (109), Emilia Romagna (62), Veneto (37) Piemonte e Toscana (entrambi 21).

Che malattia è?

Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva già conosciuta e diffusa in Africa, e piuttosto rara negli esseri umani, causata dall’infezione da monkeypox virus, “cugino” del vaiolo umano ma molto diverso per diffusività e gravità. Nonostante la malattia riguardi prevalentemente gli animali, poiché il virus ha la capacità di infettare specie differenti il monkeypox è arrivato all’uomo: il primo caso è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo.

Come si trasmette?

A differenza del Covid non è sufficiente aver condiviso l’ambiente, serve un contatto stretto. Quindi il virus può essere trasmesso per via sessuale, baciandosi, attraverso lesioni contagiose o per contatto con indumenti e biancheria utilizzati da una persona infetta.

 

Quali sono i tempi del contagio?

La contagiosità non inizia da quando la ​persona ha contratto il virus ma da quando ha iniziato a manifestare i sintomi. Il periodo di incubazione è generalmente compreso tra i 5 e i 21 giorni

Quali sono i sintomi della malattia?

I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, brividi e linfonodi ingrossati. Caratteristica della malattia è però una eruzione cutanea che dal viso si diffonde alle altre parti del corpo, principalmente mani e piedi. L’eruzione tende poi a modificarsi nel corso della malattia fino a formare una crosta che poi cade.

Si può morire?

Il vaiolo delle scimmie ha generalmente conseguenze lievi, con la maggior parte dei pazienti che guarisce entro poche settimane senza trattamento. Tuttavia l’infezione può avere un decorso più grave. In Africa esistono due ceppi del virus: quello del Congo letale in una persona ogni 10 e quello dell’Africa occidentale che uccide in un caso ogni 100 riportati. Gli esperti sottolineano tuttavia che nei Paesi occidentali il tasso di mortalità risulterebbe inferiore, per via dell’assistenza sanitaria e migliore dieta nutrizionale.

Quali sono le categorie più a rischio?

Secondo i dati documentati dall’Oms il 98% dei contagi riguarda uomini adulti e omosessuali. Per ridurre il rischio di contagio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), come si legge sul suo sito, reputa necessario “aumentare la consapevolezza sulla trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie, sulle relative misure di prevenzione e protezione e sui sintomi e segni del vaiolo delle scimmie tra le comunità che sono attualmente colpite altrove in questa epidemia multi-paese (come ad esempio, ma non esclusivamente, gay, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Men who have sex with men-MSM, individui con più partner sessuali, ndr) nonché tra altri gruppi di popolazione che potrebbero essere a rischio (ad esempio prostitute, persone transgender)”. Il vaiolo delle scimmie può colpire, in rari casi, anche donne e bambini.

Esiste una cura specifica?

In genere non serve ed è sufficiente una terapia a base di antiepiretici. Nei casi più gravi possono essere somministrati antivirali e sangue raccolto da individui vaccinati contro il vaiolo.

Il vaccino contro il vaiolo previene la malattia?

Le cure contro il vaiolo sembrano funzionare anche nelle persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie. In particolare il vaccino Jynneos, autorizzato negli Stati Uniti ma non in Gran Bretagna, parrebbe efficace nel 85% dei casi nel prevenire il vaiolo delle scimmie.

Dobbiamo preoccuparci?

Gli esperti sottolineano che la velocità di circolazione del virus non è minimamente paragonabile a quella del Covid.