Ritorno alle origini


“Nel corso degli ultimi cinque decenni, le conquiste raggiunte” in campo ecumenico “sono state varie, come è stato dimostrato da una serie d’importanti e influenti costituzioni, dichiarazioni e decreti”. Lo ha detto il Patriarca Bartolomeo I nel saluto rivolto al Papa al termine della messa per l’apertura dell’Anno della fede, celebrata stamane in piazza San Pietro.
“Abbiamo contemplato il rinnovamento dello spirito – ha aggiunto il Patriarca di Costantinopoli – e “il ritorno alle origini” attraverso lo studio liturgico, la ricerca biblica e la dottrina patristica. Abbiamo apprezzato lo sforzo graduale di liberarsi dalla rigida limitazione accademica all’apertura del dialogo ecumenico, che ha condotto alle reciproche abrogazioni delle scomuniche dell’anno 1054, lo scambio di auguri, la restituzione delle reliquie, l’inizio di dialoghi importanti e le visite reciproche nelle nostre rispettive sedi”. Ma il Patriarca si è anche mostrato consapevole che questo cammino comune “non è stato sempre facile o esente da sofferenze e sfide”, poiché “la teologia fondamentale e i temi principali del Concilio Vaticano II – il mistero della Chiesa, la sacralità della liturgia e l’autorità del vescovo – sono difficili da applicare con pratica assidua, e si assimilano con sforzi durante tutta la vita e con l’impegno dell’intera Chiesa”.

(©L’Osservatore Romano 12 ottobre 2012)