Ramadan, ultimo giorno Sangue e preghiera

Attentati funestano la festa celebrata da milioni di musulmani per la fine del mese di digiuno

Morti e feriti in Libia mentre in Siri non si placa la guerra tra esercito e ribelli. Sparatoria in una moschea in Daghestan, in Sudan eplode un aereo in volo verso i festeggiamenti

  Morti e feriti in Libia mentre in Siri non si placa la guerra tra esercito e ribelli. Sparatoria in una moschea in Daghestan, in Sudan eplode un aereo in volo verso i festeggiamenti

Numerosi attentati stanno insanguinando L’Eid ul-Fitr, la festa che segna la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno dei musulmani, celebrata da milioni di fedeli in tutto il mondo.

In Libia, due esplosioni nel centro di Tripoli hanno causato “almeno di due morti e molti feriti”. La circolazione di mezzi è stata bloccata sul viale Omar al-Mokhtar, nel cuore di Tripoli, così come sono stati installati posti di blocco sulle principale arterie cittadine.

In Afghanistan, un ordigno artigianale collocato da sconosciuti è esploso vicino ad una tomba nel cimitero di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale afghana di Helmand, causando due morti e sette feriti. Lo ha riferito la polizia locale. A quanto si è appreso la mina è stata nascosta vicino al luogo dove riposano i resti dei famigliari di un parente del deputato Abdulwadood Popal, che non era presente. Le vittime sono comunque due fratelli di Popal che si erano recati a rendere omaggio ai defunti dopo le preghiere nella moschea per la festività dell’Eid.

In Sudan un aereo della delegazione ufficiale sudanese, che trasportava il ministro per gli affari religiosi Khalil Abdalla e altri 30 passeggeri, è esploso oggi mentre volava verso Kordofan per celebrare la fine del ramadan.

In Siria proseguono gli scontri tra esercito e ribelli: sono morte all’alba sette persone, secondo quanto riporta l’ong siriana Osservatorio dei diritti dell’uomo. I combattimenti proseguono soprattutto ad Aleppo, seconda citta’ del Paese, nei quartieri di Seif al-Dawla e di Izaa. Tra le vittime anche due bambini e due giovani donne. Sabato le violenze hanno ucciso 137 persone, di cui 63 civili, 31 ribelli e 43 soldati.

In Daghestan, nel Caucaso russo, due uomini mascherati hanno fatto irruzione in una moschea in ferendo otto persone. Lo rende noto il ministero regionale dell’Interno in un comunicato. “Il numero dei feriti in una sparatoria nella moschea di Khasavyurt è salito ad otto”, ha affermato il ministero dopo che due persone non ancora identificate hanno aperto il fuoco sui fedeli nella moschea sciita, sabato sera, mentre i musulmani festeggiavano la fine del Ramadan

ansa