Presidente Anne Frank Fund, inchiesta traditore piena di errori

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Il presidente della fondazione creata dal padre di Anne Frank, John Goldsmith, critica duramente l’inchiesta che secondo i suoi autori avrebbe portato all’identificazione di uno sconosciuto notaio ebreo, Arnold van den Bergh, come colui che nel 1944 rivelò dove si nascondeva la celebre autrice del ‘Diario’, poi uccisa nel campo di Bergen-Belsen.

Per Goldsmith, citato dal giornale svizzero Blick am Sonntag, la ricerca condotta da un team che comprende l’ex agente Fbi Vincent Pankoke nonché una ventina tra storici, criminologi ed analisti dati è “piena di errori” e non offre prove convincenti.

Il libro con i risultati della ricerca è uscito martedì scorso.
“Non è stata prodotta alcuna prova – attacca il presidente dell’Anne Frank Fund -. Seminare un’affermazione che poi diventa oggetto di pubblica discussione è un’azione che rasenta la teoria del complotto. L’affermazione è ‘Ebrei tradivano ebrei’.
Quello solo resta ed è inquietante”. (ANSA).