Piazze. Dal mondo associativo la spinta: è ora di una nuova manifestazione per la pace

Rete pace e disarmo: dal 21 al 23 ottobre iniziative nelle piazze d’Italia. Acli e Arci disponibili a una mobilitazione nazionale a novembre. Sabato ad Assisi l’incontro del comitato Marcia della pace
Dal mondo associativo la spinta: è ora di una nuova manifestazione per la pace
Avvenire

Se la diplomazia tace e la politica continua a parlare solo con armi e sanzioni, è la società civile a chiedere di dare una possibilità alla pace. Lo fa ancora una volta, con le tante voci del movimento per la pace. A cominciare dalla Rete italiana pace e disarmo (Ripd), che annuncia manifestazioni nelle piazze, dal 21 al 23 ottobre, organizzate dalle associazioni aderenti, a partire da Acli e Arci. «Ci saremo», dice anche il Movimento europeo azione nonviolenta (Mean) che chiede alla società civile e alla politica di «mobilitare la nonviolenza attiva». Sabato 8 ad Assisi il Comitato promotore della Marcia della Pace organizza alla sala stampa del Sacro Convento di San Francesco un incontro intitolato «Con Papa Francesco, contro la guerra per costruire la pace». Ali (Autonomie locali italiane) assicura che «i Comuni saranno in prima linea per la pace». Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sta pensando a una manifestazione a Napoli.

Sul fronte spirituale il presidente della Cei Matteo Zuppi, ieri nella basilica romana di Santa Maria Maggiore ha esortato ad «abolire la guerra », celebrando la Preghiera per la pace promossa dal Rinnovamento carismatico cattolico italiano.E la Comunità di S.Egidio ha «Il grido della pace» come titolo dell’incontro di preghiera nello spirito di Assisi, a Roma dal 23 al 25 ottobre. Spicca il ritorno della mobilitazione diffusa di Europe for peace: appena conclusa, il 3 ottobre, la quarta carovana della pace a Kiev, le organizzazioni della Rete italiana pace e disarmo tornano con iniziative diverse per 3 giorni (21, 22 e 23), alla vigilia della Settimana Onu per il disarmo.

Sono migliaia gli italiani che negli ultimi mesi si sono mobilitati con iniziative e falshmob per invocare la pace. L’appello al dialogo, e allo stop alle armi, è culminato il 24 aprile scorso nel lungo corteo di Assisi

Sono migliaia gli italiani che negli ultimi mesi si sono mobilitati con iniziative e falshmob per invocare la pace. L’appello al dialogo, e allo stop alle armi, è culminato il 24 aprile scorso nel lungo corteo di Assisi – .

Tutto per rilanciare l’appello di luglio: «Cessate il fuoco immediato e conferenza internazionale di pace ». «Il sentimento maggioritario nel Paese – dice la Ripd – è offuscato dai media mainstream . Occorre dargli voce perché il governo cambi politica». Sia Acli che Arci, membri della Ripd, si dicono disponibili a sostenere, poi, anche un appuntamento nazionale a novembre. «Se nell’opinione pubblica c’è la volontà di costruire una grande manifestazione, ne saremo protagonisti», dice il presidente Acli Emiliano Manfredonia. Il presidente Arci, Daniele Lorenzi, auspica «un’iniziativa convocata dalla società civile e non da un partito».

«Ci saremo per chiedere che l’Europa si mobiliti accanto al popolo ucraino ferito, non qui, in Ucraina», propone Angelo Moretti, portavoce del Mean. «L’Europa può rinascere a Kyiv. Chiediamo alla politica ed alla società civile tutta di mobilitare la nonviolenza attiva dove l’aggressione avviene», chiede il Mean. Il presidente di Ali Matteo Ricci, e sindaco di Pesaro, annuncia che le Autonomie locali «si mobilitano: vogliamo creare manifestazioni in giro per l’Italia e aderire a quelle che si faranno». Il governatore della Campania Vincenzo De Luca annuncia per sabato mattina a Palazzo S.Lucia, una riunione con istituzioni, volontariato e scuola «per preparare nei prossimi giorni a Napoli una grande manifestazione, preceduta da decine di iniziative nei territori».

Il comitato promotore della Marcia Perugia Assisi sabato al Sacro Convento dalle 10 alle 17 rilancerà «il drammatico appello che Papa Francesco ha lanciato domenica scorsa – dicono gli organizzatori – per fermare l’escalation della follia in Ucraina». Appello che «non deve cadere nel vuoto» perché «appare sempre più necessario dare nuovo slancio all’impegno per costruire una coscienza, una cultura e una politica di pace». Molti gli interventi, tra cui quelli di fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento; Stefania Proietti, sidaca di Assisi; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; Andrea Tornielli,direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.

 

Qualche segnale, infine, dalla politica. «Una manifestazione per la pace in Ucraina, organizzata dalle associazioni riempirebbe un vuoto», concorda la deputata del Pd, Laura Boldrini nel solco di Giuseppe Conte: «Mi piacerebbe che i cittadini che vivono con preoccupazione la folle escalation militare potessero manifestare. Il M5s ci sarà, anche senza bandiere », twitta il leader di M5s rilanciando l’intervista di ieri ad Avvenire.