Perché farsi gli auguri (e non solo per galateo)

«Auguro a te e famiglia… ». A Natale, ecco il rischio tremendo di banalizzare gli auguri riducendoli a una stanca litania senza contenuto. C’è un modo per ravvivare questo scambio di buoni auspici? Sì, basta pensare ai pacchi dei regali chiusi in carte diverse e multicolori messi ogni anno sotto lo stesso albero di Natale o accanto al medesimo presepe. Albero e presepe sono uguali ogni anno, ma i regali sono sempre diversi. Significa che abbiamo visto quella persona sotto una luce nuova, scoprendo qualcosa che non avevamo visto prima.

Il primo vero regalo è quello immateriale ma solido e realissimo del nostro pensare a quella persona, del lasciare che occupi un certo spazio nella nostra anima, nel nostro cuore e nella nostra memoria. Per fare ciò non occorre fare chissà che, ma è indispensabile prendersi del tempo. In questo modo affiorerà alla superficie della nostra consapevolezza un gesto sincero dell’anno trascorso, una stretta di mano in più, quella volta in cui abbiamo accettato un incontro che magari inizialmente ci pesava un po’ ma che poi si è risolto in maniera felice. Il tempo che dedichiamo a scegliere il modo di augurare Natale è il primo vero dono che facciamo a quella persona. Se non lo facciamo, qualsiasi frase suonerà falsa, ‘copia- incollata’.

Una volta non era così ma oggi come oggi dedicare tempo a una persona è il modo più vero di amarla. Agli amici dedichiamo tempo, non c’è dubbio. Magari accade di tanto in tanto ma anche se fosse una solo volta l’anno, quello degli auguri natalizi, il tempo è tutto. Scegliamo che sia così. Proprio questo è l’elemento decisivo per rispondere alla domanda su come riuscire a fare degli auguri di qualità, non banali. Dimmi a cosa dedichi il tuo tempo, e ti dirò qual è la tua scala di valori. Mentre per l’uomo è possibile esercitare un certo dominio sullo spazio, non è possibile fare altrettanto con il tempo. Mentre il movimento nello spazio è reversibile (posso andare e tornare da un posto), quello nel tempo è assolutamente irreversibile: in realtà, non si può ‘tornare’ dal passato o ‘andare’ verso il futuro. Si può solo vivere nel presente. Possiamo dilatare il nostro spazio esistenziale comprando case, terreni, e spostandoci più velocemente con i mezzi di trasporto; internet e i telefonini ci permettono di crederci un po’ ‘dèi’ rispetto al «qui», ma rispetto all’«ora» siamo inchiodati. Il tempo è lo spazio in cui realizzo la mia vita, «ci realizziamo» adesso e solo adesso. Il tempo è una morsa da cui nessuno di noi può sfuggire. Per questo dedicare tempo a una persona è il modo più vero di amarla.

Come si ringrazia a degli auguri di Natale? Non bisogna dimenticare la cosa più ovvia: si ringrazia ‘ringraziando’. Pare poco e ovvio ma non è scontato. Quando si ricevono gli auguri di Natale magari accompagnati da un dono, la prima cosa da fare non è pensare a come contraccambiare. Quello potrebbe essere solo baratto. E, se lo si sentisse come un obbligo doveroso, rischierebbe di far pensare addirittura al rapporto mafioso. Un semplice ‘grazie’ detto con il cuore vuol dire riconoscere di essere stati all’interno di relazioni non solo buone ma anche belle, umana, e implica la promessa di ricambiare, di fare qualcosa del genere quando ci sarà possibile. In questo modo anche il semplice farsi gli auguri diventa un dono, forse anche il più prezioso.

Avvenire