Pasqua: in pagina azzardi e profondità di fede

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Azzardi e profondità in pagina. Sul “Corsera” bella gara: arriva l’ora legale e Anna Meldolesi (30/3, p. 33) discutendo del “tempo” cita il notissimo S. Agostino: «Cos’è il tempo? Se nessuno me lo chiede lo so, se desidero spiegarlo a qualcuno… non lo so». Poi 4 colonne con citazioni e varie. Leggi e ti chiedi perché mai si dimentichi sempre la risposta illuminante di San Tommaso: «Il tempo è la misura del mutamento delle cose». Occasioni perdute… Il giorno dopo, sempre “Corsera” (31/3, La Lettura”, p. 10: «Etica e progresso. La ragione non riesce a estirpare la crudeltà»), Carlo Bordoni sulla realtà del male parte anche lui da S. Agostino: «Se Dio c’è, da dove viene il male?». Ecco il seguito: «Qui si nasconde l’errore, perché da questa premessa non può che derivare un’interpretazione del male come eccezione, incidente di percorso». Sicuro che sia un «errore»? Nel ragionamento che segue trovi i tentativi, tutti falliti, di sconfiggere il male «con la ragione», fino alla sconsolata presa d’atto che «il culmine della modernità» – quindi anche della razionalità, vero? ndr – «nata dal progresso e dalla tecnica ha coinciso con l’Olocausto». Conclusione? «Il male è quasi un “danno collaterale” del progresso, perché conseguenza dell’avidità, del mantenimento delle disuguaglianze… del cinismo e dell’impotenza dell’uomo”. Una “colta” rassegnazione alla tragedia umana… Nelle stesse ore, a San Pietro, Francesco ricorda “Urbi et Orbi” con altre parole il dovere di lotta concreta proprio ad avidità, cinismo e disuguaglianze. Finito? No. Sempre “La Lettura” (p. 15) Marco Ventura racconta che «3.476 francesi adulti» nella Notte di Pasqua ricevono «il Battesimo nella Chiesa cattolica romana», e che uno di essi spiega così il perché: «Col Battesimo “divento ciò che ricevo”»! Visione di fede perfetta: ecco possibile, dunque, la sconfitta del male…

a cura di Gianni Gennari – avvenire.it