Papa Francesco e la beatitudine che convive con la sofferenza

luigiaccattoli.it

(Luigi Accattoli) “Le beatitudini sono la carta d’identità del cristiano. Non si tratta di allegrie passeggere, ma della felicità che sa convivere anche con la sofferenza”: è il tweet con cui ieri Papa Francesco ha accompagnato l’avvio di un nuovo ciclo di catechesi del mercoledì sulle beatitudini del Vangelo di Matteo. Poche parole che danno bene il cuore della prima catechesi. Nei commenti ne riporto tre passaggi e concludo con un commento. (…)
Difendo il Papa con la sua predicazione. Tra le critiche a Francesco ve ne sono alcune che si appuntano sulla sua predicazione, osservando che in essa il Papa argentino non parla di Cristo, non fa spazio alla Grazia che sola porta a Dio, anzi neanche propone mai un qualche cammino necessario per la salvezza. Nella catechesi di ieri sulle Beatitudini abbiamo chiare risposte indirette a queste critiche. Qui – come sempre nelle omelie e nelle catechesi – Francesco svolge una predicazione tutta e solo cristologica. Presenta le beatitudini evangeliche come la chiamata a seguire Cristo e il suo “stile di vita”. Insiste a chiarire che il cristiano chiamato alla beatitudine “è una persona che è in una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio e che progredisce sulla strada di Dio”.