Oltre cento morti per le piogge torrenziali nel sud della Cina. Oklahoma City devastata

Un tornado gigantesco di oltre tre chilometri di diametro ha seminato ieri morte e distruzione a Oklahoma City, nel centro sud degli Stati Uniti. Le autorità locali hanno confermato almeno cento morti, tra cui venti bambini, ma il bilancio, già salito rapidamente nelle ultime ore, è destinato ad aumentare. Molte persone sono infatti ancora intrappolate nelle numerose case distrutte dalla furia del tornado. Le squadre di soccorso stanno tuttora lavorando incessantemente alla ricerca di eventuali superstiti, in particolare nel quartiere di Moore, una comunità di circa 50.000 persone (a una quindicina di chilometri a sud di Oklahoma City), dove ci sono stati i maggiori danni.
In un tweet, Papa Francesco ha scritto: “Sono vicino alle famiglie di tutto coloro che sono morti nel tornado, soprattutto quelli che hanno perso i bambini. Unitevi a me pregando per loro”.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato lo stato di calamità, sbloccando gli aiuti federali e garantendo tutto l’aiuto di cui ci sia bisogno. La tempesta è durata oltre quaranta minuti e ha percorso una trentina di chilometri dalla località di Newcastle fino a Moore. Il servizio meteorologico nazionale ha dato una valutazione preliminare di tempesta ef-4 con venti tra i 267 e i 322 chilometri orari, più potente di un uragano forza 5. Le immagini trasmesse dalle televisioni nazionali e locali, riprese dagli elicotteri, hanno mostrato interi isolati rasi al suolo.
Pesante la situazione anche nel sud della Cina, dove piogge torrenziali hanno provocato nelle ultime ore non meno di 100 morti. Le autorità locali informano che le ininterrotte precipitazioni, e le conseguenti inondazioni e frane, hanno colpito soprattutto le province dell’Anhui, Chongqing, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hubei, Hunan, Jiangxi e Sichuan, causando anche 90.000 sfollati.

(©L’Osservatore Romano 22 maggio 2013)

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