Nella società attuale c'è "un deficit di evangelizzazione"

Il Cardinale Scherer sulla creazione del Consiglio per la Nuova Evangelizzazione


di Alexandre Ribeiro

SAN PAOLO, giovedì, 8 luglio 2010 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer, sostiene che attualmente si vive un deficit di evangelizzazione. E’ un’epoca nuova, che richiede un nuovo annuncio del Vangelo.

In un articolo pubblicato sull’edizione di questa settimana della rivista arcidiocesana "O São Paulo", il Cardinale commenta la decisione di Benedetto XVI di creare un Pontificio Consiglio per promuovere specificamente la nuova evangelizzazione nella Chiesa, ritenendola una decisione "certamente molto significativa".

Con la creazione di questo nuovo organismo vaticano, il Papa "fa capire a tutti che è un suo proposito e dovrà essere un atteggiamento della Chiesa in tutto il mondo, per rispondere alle sfide poste dall’attuale ‘mutamento di epoca nella storia dell’umanità’".

"Non possiamo perdere questa occasione, se non vogliamo che la Buona Novella del Vangelo resti esclusa dalla vita del popolo – dei popoli – e dalla nuova cultura che viene generata da molti fattori", afferma l’Arcivescovo.

A suo avviso, il nuovo Pontificio Consiglio è importante soprattutto per l’Europa, "dove il cattolicesimo è stato storicamente molto rilevante e ha caratterizzato la vita e la cultura di quei popoli, ma oggi affronta grandi difficoltà".

Secondo il Cardinale, il concetto di "nuova evangelizzazione" non deve essere frainteso. "Non si tratta di non considerare l’opera evangelizzatrice già compiuta dalle generazioni che ci hanno preceduto nel corso dei secoli".

"Si tratta, al contrario, di valorizzare ‘di nuovo’ ciò che hanno fatto e che, forse, ha smesso di essere fatto in molti luoghi. Al giorno d’oggi, siamo chiaramente di fronte a un deficit di evangelizzazione".

Dall’altro lato, prosegue l’Arcivescovo di San Paolo, "tempi nuovi richiedono un annuncio nuovo del Vangelo, nuove sintesi culturali e il ricorso a nuove metodologie per evangelizzare".

"Non possiamo considerare l’evangelizzazione, dov’è stata già effettuata, un fatto consumato una volta per tutte; per il bene della verità, ogni generazione ha bisogno di essere evangelizzata nuovamente e anche più di una volta nel corso della vita".

"Tanto più se consideriamo che attualmente il passaggio della fede, dell”eredità apostolica’ e della vita ecclesiale non avviene più in forma automatica", ha sottolineato. "Nella trasmissione della fede c’è un’interruzione della corrente".

"Quanto è difficile, per i genitori, l’evangelizzazione dei figli! E quanti genitori cattolici, purtroppo, non considerano più propria missione evangelizzare i figli! Per questo è necessaria una ‘nuova evangelizzazione’", conclude.

[Traduzione dal portoghese di Roberta Sciamplicotti]