Mercoledì 30 maggio all’Agriturismo San Giuseppe in Taneto di Gattatico, il Vescovo mons. Adriano Caprioli presiederà con inizio alle ore 19 l’Eucaristia nel primo anniversario della prematura scomparsa di Giuseppe Mainini

Mercoledì 30 maggio all’Agriturismo San Giuseppe in Taneto di Gattatico, il Vescovo mons. Adriano Caprioli presiederà con inizio alle ore 19 l’Eucaristia nel primo anniversario della prematura scomparsa di Giuseppe Mainini, che ha lasciato alla sposa Adriana e ai tre figli il non facile compito di portare avanti l’azienda familiare in cui aveva posto tanta passione e la sua grande capacità di amabile accoglienza per tutti.
L’anniversario sarà anche occasione per presentare un saggio antologico la cui base documentale di fondo è costituita da una cinquantina di quaderni autografi, compilati da mons. Pietro Margini, parroco di Sant’Ilario d’Enza dal 1960 al 1990, cominciando dagli anni del Seminario lungo l’intero arco del suo ministero e in particolare – per gli ultimi venti anni – in preparazione ai quei corsi di esercizi spirituali per i diversi gruppi comunitari omogenei della sua parrocchia che, una trentina ogni anno, lo assorbivano da metà agosto fino a novembre e anche dicembre inoltrato.
Due avvenimenti in apparenza distanti ma uniti invece dal profondo rapporto di paternità spirituale che ha legato don Pietro alla famiglia di Giuseppe e Adriana.
Il volume ha come titolo Le tende dei giusti: l’obiettivo costante di tutta la catechesi di don Pietro si può ben dire sia stato quello di indicare alle anime a lui affidate un centro al quale ordinare tutta la propria vita. Questo centro è la “dimora” dell’uomo o – se si vuole – la sua “tenda”. La dimora o la tenda sono rivelatrici di tutto il mondo interiore d’una persona e quindi del suo intimo essere. Gesù stesso ricorre a questa metafora quando al desiderio di conoscere chi Egli sia, espresso nella domanda: «Rabbi, dove abiti?», risponde: «Venite e vedrete», seguitemi e mi conoscerete. Coloro che pongono al centro della propria vita Gesù Cristo, il Giusto, sono appunto i giusti, e con il suo aiuto le “tende dei giusti” stanno al riparo dall’assalto del nemico e in esse alla fine risuonano “grida di giubilo e di vittoria” (Sal 117,15). Ecco allora la scelta del titolo, nella speranza che quanto il volume contiene possa essere ancora strumento di qualche aiuto nel rizzare tende di giusti.
E così ancora auspica nella sua introduzione il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, che venuto a contatto dei quaderni ne aveva a suo tempo incoraggiato un primo saggio: “La lettura di queste pagine concorra a diffondere la conoscenza del mondo interiore, della tenda di un pastore che non si risparmiava fatica alcuna per il bene delle anime a lui affidate. Sia anche di aiuto per la trasmissione efficace e vitale del patrimonio di fede, di speranza e di carità affidato alla Chiesa per tutti gli uomini, ossia per quella nuova evangelizzazione che in tanta misura conta sull’apporto delle famiglie e di laici impegnati […] Un compito impegnativo e difficile che, anche oggi come in passato, solo gli innamorati di Dio capaci di tradurre il loro amore nella vita di ogni giorno saranno in grado di realizzare. È a loro che specialmente si rivolge questo libro”.
L’invito per il 30 maggio è esteso a tutti coloro che desiderano ricordare in spirito di festa Giuseppe, sposo e padre e caro amico, che – come dice la dedica del libro – “invitato da Gesù a vedere la sua dimora ora vive con Lui nelle tende dei giusti”, oltre che addentrarsi nella conoscenza di un Pastore che ha lasciato un segno profondo nella sua parrocchia e nella nostra diocesi.

file attached   La copertina del volume

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