Meeting di Rimini. Mattarella: “La via del dialogo contro una guerra scellerata”

Il capo dello Stato richiama lo spirito della manifestazione, giunta all’edizione numero 43: “La pace è valore fondativo dell’Europa”. E ricorda: “Anche la salvezza del pianeta mette al centro l’uomo”
un'immagine del Meeting 2022

un’immagine del Meeting 2022 – ANSA

Sergio Mattarella ha inviato un lungo messaggio al Meeting, giunto all’edizione numero 43, che – nel centenario della nascita di don Luigi Giussani – si richiama nel titolo (“Una passione per l’uomo”) a una frase del fondatore di Cl nel suo intervento a Rimini nel 1985. Sottolinea il capo dello Stato, la “passione per l’uomo” è una spinta alla pace ma anche all’impegno per la salvezza del pianeta.

“Il Meeting di Rimini – scrive Mattarella – si propone anche quest’anno come preziosa occasione di incontro, luogo di dialogo, spazio aperto di conoscenza e cultura. Un evento che si rinnova da 43 anni, a riprova delle sue radici profonde, e che continua così a recare il proprio contributo alla crescita della nostra società attraverso la sollecitazione della coscienza di tanti giovani”, afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente della fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz.

Il titolo scelto per l’edizione 2022, sottolinea. richiama “il tema della dignità della persona, della sua difesa, della salvaguardia della sua libertà e della sua integrità, è al centro della sfida che si pone all’uomo contemporaneo. Anzitutto il tema del diritto alla vita”. Mentre “a poca distanza da noi, nel cuore dell’Europa, si combatte una guerra scellerata, provocata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina”.

“L’Europa – ricorda ancora Mattarella – è risorta dal nazifascismo proprio abiurando alla volontà di potenza e alla guerra che ne è diretta conseguenza, ai totalitarismi, alle ideologie imperniate sulla supremazia sia etnico-nazionale sia ideologica. Questa guerra di invasione, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità”.

La passione per l’uomo, osserva Mattarella “invece ha come presupposto la pace, come orizzonte la convivenza democratica, la cooperazione tra i popoli, l’equità sociale, il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità. Un’aspirazione, una speranza, un dovere che nasce dalla coscienza e dal desiderio più profondo dei singoli e delle comunità.

Un’impresa che sfida tutti noi”. Sfida che si spinge “sul terreno della tutela di ogni persona, come nel caso del contrasto alla pandemia, a partire da chi è più debole e in difficoltà”. Ma anche su quelo “della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Ci richiama a un senso di giustizia che non tollera regressioni con l’aumento delle povertà e delle emarginazioni”.

Ma la persona è al centro, ci mette di fronte anche “alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile. Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà. La azione quotidiana va ispirata a uno sguardo che ci veda consapevoli di essere partecipi e artefici di una storia più grande, ispirata a coerenza fin nei gesti più piccoli.

Meeting e alla numerosa comunità dei volontari che lo organizzano”, conclude Mattarella, che si rivolge nel suo saluto anche ai volontari che, in 3mila, quest’anno come sempre hanno dato un contributo decisivo allo svolgimento della manifestazione.

Avvenire