Martini ed Eluana… “furiosa” serie di misfatti

Discorsi seri? Certo. Pagine serie? Dipende. Martedì infatti sul “Fatto” (p. 12: «Fine vita: l’alleanza medico-paziente») leggo che Furio Colombo ha «elaborato una proposta di legge dedicata al cardinal Martini». Lì accanto, stessa firma – Elisabetta Reguitti – si richiama la vicenda Englaro. In verità solo confusione: da noi «l’alleanza medico-paziente» non ha bisogno di Colombo e delle sue proposte: c’è da sempre, e in onore. Allora gatta ci cova, e sotto c’è altro. E infatti il sommario annuncia che «il testo dovrà fare i conti con le resistenze dei cattolici». Sicuramente anche di altri, ma, salve le intenzioni, leggere che la proposta che chiamerò “furiosa” è “dedicata” a Martini rivela un errore di indirizzo. Infatti «il cardinal Martini», come “Avvenire” ha sottolineato tante volte, non ha chiesto un accanimento terapeutico e non ha rifiutato l’accudimento terapeutico. E nel caso della povera Eluana proprio questo, l’accudimento –- so di toccare un tasto amaro – è venuto meno. Infatti essa è morta sola, senza alcuno accanto. Perciò mettere la vicenda della sua morte accanto a quella di Martini, o addirittura di Giovanni Paolo II, è un obbrobrio perdonabile solo per l’incompetenza totale di chi scrive certe cose o, anche, posto sia vero, le propone in Parlamento. Incompetenza? Sì, confermata platealmente se – sempre Reguitti – si legge testualmente che «il deputato» Colombo nella sua proposta ha inserito «un’affermazione contenuta in un documento presentato da Martini a Pio XII che lo ha accolto». In realtà Pio XII è morto nel 1958 e il giovane Martini si era appena laureato in Bibbia! “Fatto” di misfatti indegni: su Eluana e su Martini.

a cura di Gianni Gennari – avvenire.it