In Europa sono stati censiti 746 Santuari con immagini di Vergini dal colore scuro.Tra Oropa e Crea un convegno internazionale riflette su una devozione molto diffusa nel nostro Paese
DA OROPA (BIELLA)
RENATA CANTAMESSA – avvenire
« A uguro a tutti i presenti di assistere a questo convegno con la stessa curiosità con cui migliaia di pellegrini e bambini, giunti in visita ad Oropa, si domandano perché la Madonna è nera»: un’apertura originale quella di don Michele Berchi, rettore del Santuario di Oropa, che ieri – dopo il saluto introduttivo del vescovo di Biella, Gabriele Mana – ha aperto ufficialmente i lavori della tre giorni di convegno internazionale «Nigra sum. Culti, Santuari e immagini delle madonne nere d’Europa », organizzata dal Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei e il Santuario e Sacro Monte di Oropa in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Santuario di Crea. L’evento, lanciato lo scorso dicembre durante una conferenza stampa con il vescovo di Casale Monferrato, Alceste Catella (per otto anni rettore ad Oropa), si tiene tra Oropa e Crea.
Catella aveva espresso l’auspicio che da questo incontro venga anche un appello di pace internazionale. Nell’ambito del patrimonio artistico, religioso e culturale dei Sacri Monti la centralità del culto mariano spicca infatti in quattro dei nove complessi riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: Oropa, Varese, Crea, Belmonte. A Oropa, dove si è aperto il convegno, si venera la statua di una Madonna Nera. Una famiglia davvero europea, quella delle Vergini eburnee che, oltre alle Madonne riconosciute come «nere», accoglie molti casi di statue dall’incarnato scuro, talvolta schiarite in seguito ai restauri. Grazie al lavoro del Centro di documentazione e dall’Università di Milano, in collaborazione con la Riserva Naturale di Oropa, ha preso vita una banca dati sulle Madonne Nere tra i maggiori santuari europei (ad oggi censite 746), portando sul web un fenomeno assai diffuso, ma ancora poco noto. Ad animare le diverse espressioni di questo confronto inter-culturale, gli interventi di relatori di panorama internazionale che hanno aperto la prima giornata in calendario, tra cui Amilcare Barbero, Paolo Sorrenti e Guido Gentile (Comitato Scientifico), Claudio Bernardi e Danilo Zardin (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), M. Stella Calò Mariani (Università degli Studi di Bari), Stefano Piano (Università degli Studi di Torino) e Xavier Barral i Atlet (Université de Rennes II). Durante il convegno, inoltre, sono previsti diversi eventi: la mostra «Donne e Madonne nei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia » e quella sulla Madonna Nera di Czestochowa; il recital «Donne e Madonne»; la presentazione della guida «Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia»; lo spettacolo «Maria Nera, mitografia cantata intorno alla Madonna Nera di Viggiano»; il concerto «Nigra Sum» con l’ensemble De Labyrintho.
DA OROPA (BIELLA)
RENATA CANTAMESSA – avvenire
« A uguro a tutti i presenti di assistere a questo convegno con la stessa curiosità con cui migliaia di pellegrini e bambini, giunti in visita ad Oropa, si domandano perché la Madonna è nera»: un’apertura originale quella di don Michele Berchi, rettore del Santuario di Oropa, che ieri – dopo il saluto introduttivo del vescovo di Biella, Gabriele Mana – ha aperto ufficialmente i lavori della tre giorni di convegno internazionale «Nigra sum. Culti, Santuari e immagini delle madonne nere d’Europa », organizzata dal Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei e il Santuario e Sacro Monte di Oropa in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Santuario di Crea. L’evento, lanciato lo scorso dicembre durante una conferenza stampa con il vescovo di Casale Monferrato, Alceste Catella (per otto anni rettore ad Oropa), si tiene tra Oropa e Crea.
Catella aveva espresso l’auspicio che da questo incontro venga anche un appello di pace internazionale. Nell’ambito del patrimonio artistico, religioso e culturale dei Sacri Monti la centralità del culto mariano spicca infatti in quattro dei nove complessi riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: Oropa, Varese, Crea, Belmonte. A Oropa, dove si è aperto il convegno, si venera la statua di una Madonna Nera. Una famiglia davvero europea, quella delle Vergini eburnee che, oltre alle Madonne riconosciute come «nere», accoglie molti casi di statue dall’incarnato scuro, talvolta schiarite in seguito ai restauri. Grazie al lavoro del Centro di documentazione e dall’Università di Milano, in collaborazione con la Riserva Naturale di Oropa, ha preso vita una banca dati sulle Madonne Nere tra i maggiori santuari europei (ad oggi censite 746), portando sul web un fenomeno assai diffuso, ma ancora poco noto. Ad animare le diverse espressioni di questo confronto inter-culturale, gli interventi di relatori di panorama internazionale che hanno aperto la prima giornata in calendario, tra cui Amilcare Barbero, Paolo Sorrenti e Guido Gentile (Comitato Scientifico), Claudio Bernardi e Danilo Zardin (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), M. Stella Calò Mariani (Università degli Studi di Bari), Stefano Piano (Università degli Studi di Torino) e Xavier Barral i Atlet (Université de Rennes II). Durante il convegno, inoltre, sono previsti diversi eventi: la mostra «Donne e Madonne nei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia » e quella sulla Madonna Nera di Czestochowa; il recital «Donne e Madonne»; la presentazione della guida «Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia»; lo spettacolo «Maria Nera, mitografia cantata intorno alla Madonna Nera di Viggiano»; il concerto «Nigra Sum» con l’ensemble De Labyrintho.