di Gregory Fairbanks
Pontifico Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
Nel 2012, che ha visto l’inizio dell’Anno della fede, sono state intensificate le relazioni con i riformati, i battisti, gli anabattisti e altre comunità cristiane. È stato avviato un nuovo dialogo internazionale trilaterale tra cattolici, luterani e mennoniti. Un nuovo documento di consenso è stato finalizzato dalla Commissione fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec). È stato insomma un anno segnato dalla conclusione di alcuni dialoghi, dalla continuazione di altri, dall’inizio di altri ancora, tutti tesi a promuovere una sempre crescente comunione nella fede, sul cammino della ricerca dell’unità visibile tra i cristiani, che è l’obiettivo del movimento ecumenico. Sebbene non sia membro del Cec, la Chiesa cattolica è membro a pieno titolo della Commissione fede e costituzione, con dodici commissari su centoventi (il 10%). Nel Comitato permanente di fede e costituzione, composto da trenta membri, vi sono tre cattolici su trenta (di nuovo il 10%). La Commissione fede e costituzione è stata definita dal Cec “il forum teologico più rappresentativo della cristianità”. Nel 2012 il Comitato permanente si è riunito a Penang, in Malaysia, dal 16 al 23 giugno. In tale occasione, sono state prese diverse decisioni che avranno un impatto sul lavoro futuro di Fede e costituzione. Gli statuti sono stati emendati per ridurre il numero dei commissari e rendere la Commissione nuovamente capace di avviare e valutare studi e testi. La nuova Fede e costituzione sarà un singolo organismo composto da quaranta membri, 10% dei quali saranno cattolici (4), nominati dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (Pcpuc). La leadership sarà assicurata da un moderatore e da cinque vice-moderatori. Almeno uno di loro, facente parte dei membri della commissione, sarà cattolico, nominato dal Pcpuc. La nuova Fede e costituzione inizierà nel 2015 e terminerà nel 2022.
(©L’Osservatore Romano 21-22 gennaio 2013)