Lavoro e condizione giovanile Le certezze del precario

Giovani e precariato, giovani e sviluppo, giovani e futuro, giovani e società, giovani e imprese. Nel pieno della maggiore crisi economica del dopoguerra, il chiacchiericcio politico sui giovani e le nuove generazioni invade i giornali di mezzo mondo. Nonostante gli impegni dei Governi, un’intera generazione si trova oggi di fronte a prospettive di vita sconfortanti: un presente senza lavoro, un futuro inesistente, scarsa partecipazione alle scelte collettive.
L’unico scenario possibile è che, senza una svolta vera, tra qualche anno il mondo sarà invaso da milioni di anziani senza pensione, senza un minimo di tutela sociale. Ma il rischio attuale è che la frustrazione e l’insicurezza cerchino rifugio nel populismo, nell’intolleranza e nel nazionalismo violento.Gli scontri nelle strade di Atene, di Barcellona o di Roma sono l’altra faccia di un’assenza: il lento ritiro dalla società dei giovani “neet” (not in education, employment, or training) cioè coloro che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano. Su scala europea, l’assenza dalla società attiva di questi giovani “a spasso” corrisponde a una perdita economica stimata per il 2011 in 153 milioni di euro.

(©L’Osservatore Romano 23 novembre 2012)