«La teologia risponda alle urgenze di oggi»

La teologia non deve temere «di raggiungere gli uomini di oggi nella concretezza e nel travaglio della loro esistenza a partire dalle loro domande più urgenti» che spaziano «dalle difficoltà causate dal prolungarsi della crisi economica con le sue drammatiche ricadute sul mondo del lavoro, al mondo degli affetti e della vita rivoluzionati dalle biotecnologie e delle neuroscienze, fino al destino delle nostre società segnate da un tumultuoso mescolarsi di popoli e culture e dalla civiltà delle reti». È l’invito lanciato dal cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia e gran cancelliere della Facoltà teologica del Triveneto, di cui ieri a Padova ha inaugurato il quinto anno accademico. «Chi è l’uomo, perché te ne prenda cura? Riflessioni sulla domanda educativa» è stato il tema della prolusione tenuta da Francesco Botturi, docente di filosofia morale all’Università Cattolica di Milano. Il «dies academicus», cui hanno preso parte numerosi vescovi, sacerdoti e religiosi, laici e studenti, è stato aperto dal vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, che ha invocato nei percorsi di studio e ricerca teologica «una qualità di alto profilo», perché la teologia «sia luce di fede e vigore di speranza per la vita». Un compito non facile, che va di pari passo con un impegno educativo di alto livello, come ha sottolineato da parte sua Botturi, secondo il quale in questo campo occorre «avere il senso della verità e nello stesso tempo saper sostare nella condizione dell’incertezza che la complessità e la specificità dei saperi comportano». Senza dimenticare la necessità di «educare alla libertà» ed «educare la libertà». Se il primo obiettivo significa «far fare esperienza della libertà», il secondo richiede di «formarne l’attitudine alla socialità secondo le sue virtù (lealtà, iniziativa, servizio, solidarietà) e secondo la sua naturale apertura ‘politica’, locale, nazionale, mondiale». D’altra parte anche la Facoltà teologica del Triveneto, che ha scelto di specializzarsi nella teologia pastorale, offre percorsi in grado di dialogare con l’uomo là dove vive, rispondendo, come ha sottolineato Scola, «alle domande più urgenti». Così, ha aggiunto il cardinale, la Facoltà di Padova, con tutta la rete di istituti sparsi nel Nordest, è in grado di preparare i suoi attuali 2379 studenti con competenza, oltre che negli ambiti ambiti legati all’insegnamento della religione, all’evangelizzazione e alla catechesi, anche nelle «specialità relative ai beni culturali, alla sanità, alla mediazione culturale, alle scienze della famiglia, alla comunicazione». Presentando le prospettive di ricerca dei prossimi anni, infine, il preside della Facoltà don Andrea Toniolo ha posto, tra le priorità anche la questione educativa e la rilevanza pubblica della fede, con attenzione ai temi del dialogo interculturale e interreligioso, della dottrina sociale della Chiesa e della dimensione «pratica» degli studi teologici.
 Francesco Dal Mas – avvenire