LA RASSEGNA “Musica dei Cieli”, note e spiritualità da tutto il mondo

 Milano e hinterland si animano di cultura e tradizioni musicali con lo storico evento che vede esibirsi artisti internazionali in diverse chiese e altri luoghi, da Noa a César Stroscio, da Sparagna e Servillo

Il bandoneonista César Stroscio

La cantante Noa / Nacho Gallego

 Milano e hinterland si animano di cultura e tradizioni musicali con lo storico evento che vede esibirsi artisti internazionali in diverse chiese e altri luoghi, da Noa a César Stroscio, da Sparagna e Servillo

Il bandoneonista César Stroscio

La cantante Noa / Nacho Gallego

Raggiunto l’anno scorso il primo quarto di secolo, la rassegna milanese “Musica dei Cieli” sembra non conoscere logoramento forte com’è di un’idea e di una ragione che, già in anticipo sui tempi all’esordio nel 1996, rispecchia le vibrazioni artistiche e spirituali di una società sempre più composita e multiforme. Pensata per promuovere la conoscenza e il dialogo tra le culture, anche questa nuova edizione si articola in una ricca serie di concerti offrendo l’occasione di ascoltare musiche provenienti da tradizioni antiche o lontane e di riflettere sui nessi antropologici, come il sacro e la spiritualità, che i nostri tempi tendono a semplificare e spesso a omologare ai processi di comunicazione. “Musica dei Cieli”, già nel suo più che programmatico titolo, parte dal presupposto che il linguaggio universale della musica possa essere un autentico ponte tra civiltà diverse e un’occasione privilegiata d’incontro. Tra civiltà ma anche tra generazioni e categorie sociali, come dimostra il concerto gratuito tenutosi l’altra sera presso la chiesa del carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano che ha visto l’esibizione dell’Orchestra di Via Padova composta da diciotto musicisti provenienti da nove diversi paesi del mondo all’insegna dell’integrazione e della multiculturalità. Il nutrito programma della rassegna promossa dall’associazione BeatMi (info sul sito www.lamusicadeicieli. it) prevede in tutto più di venti concerti gratuiti, in massima parte collocati nei quartieri oltre la circonvallazione esterna di Milano all’insegna di una valorizzazione del patrimonio culturale delle periferie. È il caso, per esempio, del concerto “Fermarono i cieli” con il fisarmonicista e musicologo Ambrogio Sparagna e il cantante Peppe Servillo (storica voce degli Avion Travel) che il 13 dicembre (celebrazione di Santa Lucia) proporranno “Canzoncine spirituali di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” presso la chiesa di San Lorenzo Martire a Trezzano sul Naviglio (ore 21). Fondatore dell’ordine dei Padri Redentoristi, intorno alla metà del Settecento Alfonso Maria de’ Liguori cominciò ad accompagnare il suo lavoro pastorale fra i poveri del Regno di Napoli con brani composti sia in dialetto che in italiano, molti dei quali legati al ciclo delle festività natalizie (come la celeberrima Tu scendi dalle stelle) e altri alla devozione mariana. Nello spettacolo saranno così proposti alcuni di questi canti religiosi popolari e altri appositamente composti da Ambrogio Sparagna per l’interpretazione originale di Peppe Servillo e di un gruppo di strumenti popolari, fra cui una zampogna gigante alta quasi due metri. A proposito di strumenti particolari, doppio concerto dell’ottantenne bandoneonista argentino César Stroscio domenica 11 dapprima all’Arca Milano (nella periferica via Rimini, alle ore 12) e successivamente (ore 15) a Castellazzo di Bollate presso la chiesa di San Guglielmo. Strano e paradossale destino quello del bandoneón: nato nella Germania di metà Ottocento per le chiese povere che non potevano permettersi un organo, ha invece trovato la sua vera voce dall’altra parte dell’oceano, nella mitologica Buenos Aires del tango. E proprio nella giornata mondiale del tango, il “poeta del bandonéon” (come il quotidiano francese Le Monde ha definito César Stroscio) suonerà anche spirituali musiche di Gounod, Bach e Frescobaldi. Spazio poi a culture e tradizioni spirituali di altre latitudini con il doppio concerto a Milano di Mercan Dede, domani presso la chiesa San Nicolao della Flue (via Dalmazia) e il giorno dopo presso la chiesa San Giovanni Bono di via San Paolino: una fusione unica tra elettronica e strumenti primordiali, modernità e tradizione, pensiero occidentale e filosofia sufi. Dalla Mongolia arriva invece a deliziare il pubblico, domenica alle 15, nella recuperata chiesa della Cascina Linterno di via Fratelli Zoia (dimora agreste di Francesco Petrarca dal 1353 al 1361), la voce di Urna Chahar-Tugchi con le sue quattro ottave di estensione. Musica tradizionale ucraina poi con il gruppo Dakha Brakha, il 15 dicembre in via Osoppo a Milano, presso la chiesa dei Santi Gervaso e Protaso che ospiterà anche il concerto conclusivo della rassegna (unico non gratuito, il 21 dicembre) della cantante israeliana Noa accompagnata dal suo storico chitarrista Gil Dor e dagli archi del celebre Solis String Quartet. La scaletta della serata sintetizza la universalità stessa di “Musica dei Cieli”: in programma c’è un viaggio nel Mediterraneo, canzoni napoletane, yemenite, arabe, ebraiche. E c’è Bach, con le sue spirituali sommità.

Avvenire