La nuova evangelizzazione è iniziata col concilio Vaticano II

“La nuova evangelizzazione è iniziata proprio con il concilio, che il beato Giovanni XXIII vedeva come una nuova Pentecoste che avrebbe fatto fiorire la Chiesa nella sua interiore ricchezza e nel suo estendersi maternamente verso tutti i campi dell’umana attività”. Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo in udienza giovedì mattina, 20 settembre, un gruppo di presuli partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali.
Per il Papa “gli effetti di quella nuova Pentecoste, nonostante le difficoltà dei tempi, si sono prolungati, raggiungendo la vita della Chiesa in ogni sua espressione: da quella istituzionale a quella spirituale, dalla partecipazione dei fedeli laici nella Chiesa alla fioritura carismatica e di santità”. Un rinnovamento che è stato possibile grazie all’impegno di tanti “vescovi, sacerdoti, consacrati e laici, che hanno reso bello il volto della Chiesa nel nostro tempo”.
Questa “eredità” è affidata oggi a tutta la Chiesa: l’evangelizzazione infatti – ha spiegato il Pontefice – “non è opera di alcuni specialisti, ma dell’intero popolo di Dio, sotto la guida dei pastori”. Ai quali spetta in particolare il compito di presentare “i contenuti essenziali della fede, in forma sistematica e organica, per rispondere anche agli interrogativi che pone il nostro mondo tecnologico e globalizzato”. Una missione che esige dai vescovi “l’esempio di una vita vissuta nell’abbandono fiducioso in Dio”, perché – ha ricordato il Papa – “non si può essere al servizio degli uomini, senza essere prima servi di Dio”.

(©L’Osservatore Romano 21 settembre 2012)