La filosofia? Nacque a Creta nel 2000 a.C.

Per spiegare l’apparente illogicità del titolo del suo ultimo libro, La filosofia prima della filosofia (Scholé, pagine 198, euro 22,00), Luca Grecchi, docente presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, fa ricorso proprio alla filosofia, e precisamente a quella di Aristotele, il pensatore greco vissuto nel IV secolo a.C. Questi elaborò due fondamentali categorie, l’atto e la potenza, che permettono di spiegare e comprendere i modi in cui può presentarsi un ente. A tale riguardo, un esempio semplice è dato dalla gallina e dall’uovo.

Quest’ultimo rappresenta la potenza destinata a diventare una gallina, ovvero un atto, un ente pienamente realizzato. Lo stesso esempio lo possiamo estendere alla ghianda (potenza) e alla quercia (atto). Come trasferire tutto questo alla storia della filosofia? Secondo Grecchi, prima del VII secolo a.C. non esisteva la filosofia in atto, ma quella in potenza sì. Ciò che chiamiamo filosofia, la cui storia siamo soliti far cominciare nel VIIVI a.C. secolo con Talete che si interroga sull’arché (principio) dell’universo, sarebbe la filosofia in atto, quella che giungerà a completa maturazione con Platone e Aristotele. Dunque – spiega l’autore – esiste una filosofia prima della filosofia, una filosofia in potenza, il cui inizio può essere collocato nel XX secolo a.C. all’epoca della civiltà palaziale cretese, e che si prolungherà fino ai Presocratici, che i nostri manuali scolastici indicano come i primi pensatori greci.

Dunque diventa non soltanto possibile ma anche importante il tentativo di ricostruire la storia della filosofia in potenza, quella che, a giudizio di Grecchi, mise le sue radici nella Creta dei primi Palazzi e si sviluppò successivamente, sino a rendersi chiaramente visibile al tempo delle poleis, le famose cittàstato che caratterizzarono un’epoca gloriosa della storia greca. Appurata l’esistenza di questo percorso, l’autore si impegna a identificarne gli snodi principali e a delinearne le caratteristiche più rilevanti, e il libro accompagna il lettore all’incontro con la civiltà cretese e con quella micenea, per poi giungere sino alla fondazione delle poleis in Magna Grecia e in Sicilia e alla nascita della filosofia che lì ebbe luogo. Si tratta di un cammino, durato lunghi secoli, di cui Grecchi avverte tutto il fascino, senza che ciò gli impedisca di affermare che il compito che si è prefisso presenta un alto tasso di discrezionalità. Ma discrezionalità non significa spalancare le porte alla fantasia: non a caso, nell’Introduzione, Daniela Lefèvre Novaro, docente di Archeologia greca all’Università di Strasburgo, scrive: «Immaginare che la filosofia nasca nella raffinata Creta palaziale, la prima civiltà europea che inventò diverse forme di scrittura, è verosimile… In definitiva non possiamo che sottoscrivere la proposta di Luca Grecchi di instaurare un dialogo fruttuoso tra filosofia, storia e archeologia alla ricerca delle origini della filosofia greca tra la Creta minoica e le poleis magno greche e siceliote, auspicando che questa ricerca possa dare origine ad un ampio dibattito sulle radici della

philosophia ».

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Creta: Cnosso