Invalidi, dalla rivolta al sospiro di sollievo

Via anche le restrizioni all’accompagnamento

DA ROMA ROBERTA D’ANGELO  – avvenire 8 luglio 2010

Fa un gran caldo ed è difficile muoversi con gli ausili tra i sanpietrini di Roma, ma arrivano in tanti e non si lamenta­no per questo. Sono disabili, abituati alla vi­ta scomoda. Non è una manifestazione co­me le altre: non lo è perché portare in piazza duemila persone legate al mondo dell’invali­dità non è facile. Non lo è perché la speranza di passare dalla protesta alla festa è tanta e la gioia della vittoria non si fa attendere: è il sot­tosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta in persona a comunicare la no­tizia ai presidenti di Fish e Fand, le federazio­ni di associazioni che hanno promosso la ma­nifestazione davanti a Montecitorio. Dalla manovra economica, oltre all’innalzamento della soglia di disabilità dal 74 all’85 per cen­to, è stata cassata la stretta sulle indennità di accompagno. «Letta ci ha telefonato – comunica il presi­dente della Fand Giovanni Pagano – e ci ha as­sicurato che è tutto tornato come prima. Do­po la soppressione dell’emendamento che modificava la percentuale di invalidità per po­ter ottenere l’assegno, anche la norma che re­stringeva i criteri per l’assegno di accompa­gno è stata eliminata. Siamo molto contenti» e pronti a festeggiare. Nella piazza si leva un applauso liberatorio «È un risultato che pre­mia l’azione di queste settimane: interlocu­zioni, contatti politici, documenti tecnici e di proposta, comunicazione, sensibilizzazione e mobilitazione di una base estremamente diffusa e motivata», dicono gli organizzatori. È un risultato che il capogruppo del Pdl al Se­nato Maurizio Gasparri – dopo giorni di spo­la tra Tremonti, Berlusconi e il relatore Azzol­lini – sente un po’ suo, anche se non lo dice. «Nessuna discriminazione per chi vive quo­tidianamente una condizione di disagio, ma una stretta sui falsi invalidi», sintetizza. Que­sto era l’obiettivo del governo, conferma Ga- sparri, «perché inestimabili sono i danni alle casse dello Stato causati da chi indebitamen­te beneficia dell’assegno». Al fianco dei manifestanti, rappresentanti po­litici delle opposizioni e di tutte le sigle sin­dacali esultano. Ma c’è anche chi non riesce a festeggiare. Dalle regioni continuano ad ar­rivare voci preoccupate. Aldo Forte, assesso­re alle Politiche sociali del Lazio teme «i pro­blemi legati ai tagli, che potrebbero mettere in ginocchio i servizi assistenziali». Dal Pd, l’ex ministro Mariapia Garavaglia con­ferma: «Il governo ha accolto la modifica ri­chiesta, ma deve essere chiaro che, con que­sta manovra, il governo compromette in mo­do irreparabile l’intervento pubblico a favo­re delle persone invalide, togliendo a scuole ed enti locali la possibilità di intervenire in lo­ro favore con assegni ed insegnanti di soste­gno ». La cancellazione delle norme contestate ufficializzata dal sottosegretario Letta, con una telefonata alle associazioni riunite in piazza per la protesta