Il santo del giorno 11 novembre: San Martino

San Martino, nato in Ungheria nel 317, seguendo le orme del padre aveva abbracciato la carriera militare, giungendo a far parte parte della guardia imperiale. È passato alla storia per il gesto compiuto nei riguardi di un mendicante che rabbrividiva di freddo: sguainò la sua spada, divise in due il bel mantello dell’uniforme e ne diede metà al povero. La notte gli apparve Gesù, ricoperto del suo mezzo mantello, che lo ringraziava riconoscente e lo presentava ai suoi angeli dicendo: «Questo è Martino che, pur non essendo ancora battezzato, mi ha rivestito col suo mantello». Finalmente il soldato aveva trovato il suo vero Signore! Abbandonò la vita militare e si recò a Poitiers, dove viveva Ilario (uno degli uomini più dotti e santi del tempo), dal quale si fece istruire e battezzare. Poi Ilario divenne vescovo della città e Martino si costruì, in periferia, una cella di eremita, radunando alcuni discepoli attorno a sé. Era il primo “monastero” d’Occidente! Invitato con una scusa a recarsi nella vicina città di Tours, lo elessero vescovo. Accettò, ma continuò a vivere, assieme ad altri monaci, in un romitorio fatto di capanne, dedicandosi a un’opera infaticabile di evangelizzazione della popolazione rurale in Francia e vi diffuse numerosi centri monastici. Guidò la sua diocesi per 27 anni. Morì, quasi ottantenne, a Candes, dove s’era recato nel tentativo di riportare l’unità tra i preti del luogo, divisi in fazioni. Negli ultimi giorni, stremato dalle fatiche e dai patimenti, desiderava morire, ma la sua preghiera fu: «Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non rifiuto di soffrire». Fu «il primo santo non martire»: uno dei più amati nel Medioevo. Il re Clodoveo I lo proclamò «protettore del re dei Franchi e del popolo Franco».
Altri Santi. Giovanni l’elemosiniere (556-617); Teodoro Studita, abate (758-826).
Letture. «Non temere!» (1Re 17,10-16); «Il Signore rimane fedele per sempre» (Sal 145/146); «Cristo si è offerto una volta per tutte» (Eb 9,24-28); «Ha dato tutto ciò che aveva per vivere» (Mc 12,38-44).
Ambrosiano. Isaia 49,1-7; Salmo 21; Filippesi 2,5-11; Luca 23,36-43.

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