Il Papa al Te Deum: ‘Sofferenza indicibile per profughi nel 2015’

Nel 2015 sofferenze indicibili dei profughi – “Non possiamo dimenticare che tante giornate” dell’anno appena trascorso “sono state segnate da violenza, da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento. Eppure, quanti grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà hanno riempito le giornate di quest’anno, anche se non sono diventate notizie dei telegiornali!”. Lo ha detto il Papa al Te Deum sottolineando che “il bene vince sempre”.

“Le cose buone non fanno notizia”  ha continuato il Pontefice parlando a braccio al Te Deum, e sottolineando che i “segni di amore non possono e non devono essere oscurati dalla prepotenza del male. Il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto”.

In tv solo cose brutte, quelle buone sembrano annoiare – Nel mondo “ci sono tante cose brutte” ma anche “tanta gente santa” che “non si vede in televisione” ha detto il Papa nell’udienza con i Pueri Cantores. “C’è questa attrazione verso il male, sembra che piace di più guardare le cose brutte che le cose belle”; queste “non hanno rating, non hanno pubblicità”. “Se tu vuoi avere un rating giornalistico o in televisione fa vedere solo le cose brutte. Con le cose buone la gente si annoia”. “Ma perché nella televisione – ha detto il Papa come esempio – non si vedono le monache di clausura che passano tutta la vita a pregare per tutti noi? Interessano più i gioielli, le cose che fanno la vanità. Non ci lasciamo ingannare. Nel mondo ci sono cose brutte ma anche cose sante”.

Roma ha sofferto per scarso senso bene comune – Un augurio a Roma per superare le “gravi incertezze” e “le difficoltà” arriva dal Papa. “L’impegno per recuperare i valori fondamentali di servizio, onestà e solidarietà permetta di superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest’anno, e che sono sintomi di scarso senso di dedizione al bene comune”, ha sottolineato Francesco.

In progetti uomini insaziabile sete di potere  – Nel ripercorrere i giorni dell’anno trascorso “siamo interpellati a verificare se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita” ha ammonito il Papa al Te Deum.

Ringraziamo Dio che è sempre misericordioso  – “Ringraziamo Dio che è sempre presente, vicino e misericordioso”: lo scrive Papa Francesco in un tweet, citando anche oggi, come fa da alcuni giorni, la Bolla d’Indizione del Giubileo “Misericordiae Vultus”.

Musica mi piace da sempre,mamma ci faceva sentire opera  – “Il piacere di sentire cantare mi viene da quando sono bambino, mi piace tanto la musica”. Lo ha detto il Papa nell’udienza con i Pueri Cantores, raccontando che quando era bambino con i suoi fratelli “la mamma, il sabato, alle 2 di pomeriggio, ci faceva sedere davanti alla radio per sentire la trasmissione di un’opera. La mamma ci insegnava come era quell’opera e da bambino ho sentito il piacere di sentire cantare. Ma mai ho potuto cantare io. Invece uno dei miei nonni, che era falegname, mentre lavorava cantava sempre e il piacere di sentire cantare mi viene da bambino”. Il Papa ha sottolineato che “il canto educa l’anima, fa bene all’anima. Per esempio quando la mamma vuol fare addormentare il bambino gli canta la ninna nanna e il bambino diviene tranquillo e si addormenta. Sant’Agostino – ha riferito ancora il Papa – dice una frase molto bella parlando della gioia della vita cristiana: ‘canta e cammina’”.

C’è gente che sembra lavarsi i denti con l’aceto – “La rabbia è velenosa, ti avvelena l’anima. Arrabbiarsi è una cosa che non solo fa male alle altre persone ma fa male anche a te stesso, c’è gente che ha l’anima amara, persone che sempre vivono arrabbiate. Sembra che tutte le mattine si lavino i denti con l’aceto per essere così arrabbiati, così è una malattia”. Lo ha detto sempre Francesco nell’udienza con i Pueri Cantores. “Si capisce che se una cosa non mi piace mi arrabbio un po’. Ma l’abitudine di arrabbiarsi, di gridare, di sgridare gli altri è un veleno”, ha sottolineato il Papa. “Quando uno è arrabbiato e sgrida fa male, ferisce, è come dare una coltellata, non fa bene questo. Io mi arrabbio alcune volte, ma mi aiuta pensare alle volte che ho fatto arrabbiare gli altri”.

Da piccolo volevo diventare macellaio – “Se vi dico la verità vi farò ridere ma vi dico la verità” ha rivelato Francesco confidando che da piccolo voleva diventare macellaio, rispondendo così a una domanda dei bambini nell’udienza con i Pueri Cantores. “Da piccolo andavo al mercato, più spesso con la nonna che con la mamma, a fare le spese. Non c’erano a quel tempo – ha raccontato ai bambini Papa Francesco – i supermarket o la televisione. Il mercato era sulla strada e c’erano i posti per vendere la carne, la verdura, il pesce. Un giorno a casa a tavola mi è stato domandato: cosa ti piacerebbe diventare da grande? Sapete che cosa ho detto? Macellaio! Perché il macellaio che era nel mercato e prendeva il coltello, faceva i pezzi, era un’arte, mi piaceva guardarlo”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA