Il diario africano di Montini

di Eliana Versace

Nell’estate di cinquant’anni fa, tra il 19 luglio ed il 10 agosto del 1962, l’allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, intraprese il più lungo viaggio del suo episcopato, attraversando diversi Paesi dell’Africa e sostando in Rhodesia, Sudafrica, Niger e Ghana. Fu quella la prima volta che un cardinale si recava, e per così tanto tempo, nelle lontane nazioni africane – eccettuando la breve sosta compiuta dal cardinale McIntyre, arcivescovo di Los Angeles, nella sola Lagos, in Nigeria, nel 1954, in occasione del Congresso mariano – e comunque quell’avvenimento, accolto con straordinarie ed inattese manifestazioni di entusiasmo dalle popolazioni locali, rappresentò la prima visita di un cardinale europeo nel continente nero. La conoscenza che Montini aveva acquisito sulle vicende africane traeva origine negli anni trascorsi in Segreteria di Stato, quando l’allora Sostituto si interessò direttamente alle sorti dei prigionieri eritrei, etiopi e somali, internati e confinati nei luoghi di prigionia italiani (come attesta anche il recente saggio di Giuseppe Ferraro, “Monsignor Montini e gli internati etiopici in Calabria (1937-1942)” apparso sulla “Rivista calabrese di storia del Novecento”, 2, 2011, pagg. 83-92). Ma fu durante il periodo milanese che il nuovo arcivescovo maturò l’idea di fondare una missione in Africa, sostenuta dalla diocesi di Milano. “Quanto sarebbe bello – confidava Montini – che le Chiese locali si prendessero l’impegno, come nelle Chiese primitive, di portare l’annuncio del Vangelo ai popoli ancora ignari del Vangelo di Gesù”. “Il viaggio missionario- scriverà al suo ritorno Montini rivolto a monsignor Pignedoli – ha lasciato in me impressioni vivissime, non solo per il carattere esotico e turistico del mio lungo itinerario, ma proprio per lo spettacolo meraviglioso e misterioso del grande continente che prende coscienza di sé e della civiltà, e per i segni commoventi e bellissimi del regno di Dio, che vi è annunciato e che sembra incontrarvi gli eletti al Vangelo dell’ora tardiva”.

(©L’Osservatore Romano 5 agosto 2012)