Il cuore, nucleo della vita morale

«Il nono comandamento mette in guardia dal desiderio smodato o concupiscenza carnale» (Catechismo 2529).
Negli ultimi due comandamenti c’è uno spostamento d’attenzione dalle azioni ai desideri. Così la morale s’interiorizza: prima di regolare le azioni, purifica i desideri che le muovono. San Giovanni mette in guardia dalla concupiscenza, espressione del desiderio smodato. La prima è la «concupiscenza della carne» (1GV 2,16), che pone sotto il principio del piacere il desiderare umano. Il piacere è un movente buono, ma farne il criterio del volere blocca la crescita integrale della persona. Occorre raccordarlo alla ragione e con essa al bene morale. Per san Paolo occorre operare in radice, con una conversione dall’«uomo carnale», dominato dalle pulsioni e dalle passioni, all’«uomo spirituale» che afferma il primato dello spirito sullo psicofisico, in sinergia con l’azione di grazia dello Spirito Santo in noi. Dalla conversione ontologica viene la conversione etica. Conversione dai «desideri» e «opere della carne»: «fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere»; ai «desideri» e «frutti dello Spirito»: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (cf Gal 5,16-25).
È in gioco la qualità e la riuscita della vita: «I desideri della carne portano alla morte, i desideri dello Spirito alla vita e alla pace» (Rm 8,6). La vita e la pace sono le aspirazioni profonde dell’animo umano. Esse non vengono dall’appagamento istintivo ma dalla temperanza dei desideri. Dalla purificazione del cuore, dice la spiritualità cristiana, in linea con l’insegnamento di Gesù, che proclama «beati i puri di cuore». Il cuore è il nucleo propulsore della vita morale: «Dal cuore provengono i propositi malvagi» (Mt 15,19). La purezza di cuore è principio di quella libertà interiore che libera dalle pretese di un piacere avido e ripetitivo e apre i desideri agli orizzonti sconfinati dell’amore, della bontà e della bellezza: «I puri di cuore vedranno Dio» (Mt 5,7).

avvenire.it