I testimoni. Sandra, la fidanzata di Dio che sarà beata a giugno

Un libro del vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, restituisce la forza interiore della 22enne figlia spirituale di don Benzi morta in un incidente stradale a soli 22 anni

Sandra Sabattini, figlia spirituale di don Oreste Benzi

Un amore così verticale da abbracciare tutto l’orizzontale: la povertà, l’indigenza, la fragilità, la società malata, insomma ogni uomo ed ogni realtà. È l’amore di chi nella propria vita ha detto: “Scelgo Te e basta”. È l’amore di Sandra Sabattinila prima fidanzata che sarà proclamata beata il prossimo 14 giugno. A questa ragazza morta in un incidente stradale nel 1984 a soli 22 anni e mezzo, il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha dedicato un volume.

«Ho pensato che scrivere queste pagine potesse fare bene prima di tutto a me stesso – spiega il presule – e può forse aiutare a incontrare Sandra e la sua santità del quotidiano. La scelta di questa ragazza è stata radicale e totalizzante, fedele nella sua semplicità. Le sue scelte quotidiane richiamano quella che papa Francesco chiama la santità della porta accanto».

Il volume Scelgo Te e basta. Sandra Sabattini, vivere a braccia spalancate (edizioni Il Ponte) è più di una semplice biografia: con una scrittura delicata e intensa Lambiasi in nove capitoli fa incontrare una ragazza che ha abbracciato Dio e si è aperta a tutto il mondo.

Una ragazza che – figlia spirituale di don Oreste Benzi e grazie all’esperienza nell’associazione Papa Giovanni XXIII – si è spesa nel servizio per i disabili e per i tossicodipendenti, che andava a cercare i poveri di casa in casa.

E spesso la sera, quando rientrava, non aveva indosso gli stessi abiti con cui era partita. «Nella sua breve esistenza diventa una ragazza che continuamente ringrazia – si legge nella presentazione firmata da Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale dell’associazione Papa Giovanni XIII – solo cose belle: riesce a leggere nella sua famiglia così normale, nel suo studio così impegnativo, nel suo fidanzamento così importante la trama che il buon Dio ha disegnato per lei. Alla scuola del servo di Dio don Oreste, viene introdotta all’importanza di una fede ricca di spiritualità, di ricerca di Dio, di contemplazione, di ascolto della Parola ma anche di concretezza perché, come dice san Giacomo, la fede senza le opere è morta».

L’ultimo capitolo del libro, il nono, è una sorta di lettera aperta. Un’esortazione a non perdere tempo.

«Così forse l’avrebbe riscritta oggi Sandra – fa notare la biblista e biografa ufficiale della Sabattini, Laila Lucci –. Lei che era “ossessionata” dal buon utilizzo del tempo. Lei che per tutta la vita ha combattuto per la santità, per non contrastare il piano di Dio. Lei che ha intrapreso un braccio di ferro con Dio, come Giacobbe, per chiedergli: cosa vuoi da me?».

Aderendo a Dio a braccia spalancate, Sandra ha fatto della sua vita vita una pagina luminosa di Vangelo.

Avvenire