I cattolici e il ruolo in politica nell’era di Papa Francesco


Un 2020 che sarà difficile dimenticare, un anno di sofferenza e di riflessione che ha segnato la società civile, la politica. Partendo da questo assunto sin dalla dedica ai figli, il giornalista di Rai Vaticano Massimo Enrico Milone racconta con efficacia la Pandemia della politica, Guida Editori, in un saggio che è un focus sui cattolici nell’era di Papa Francesco.

Una bandiera fattasi mascherina la copertina di questa attenta disamina che vuole in ultima analisi spronare i cattolici italiani a fornire le risposte all’emergenza e a dimostrarsi all’altezza della straordinarietà del momento. “Lo slancio solidale dei cattolici, vissuto nei giorni difficili, potrebbe più che mai ‘servire’ al Paese – scrive nella prefazione Milone – . E per i cattolici si aprirà ancora una volta l’inderogabile quesito su come uscire dalla irrilevanza e marginalità politica “sporcandosi” le mani e dando risposte al Paese alla luce di una storia prestigiosa e di testimoni autorevoli”.

Nato come block notes nei giorni più duri della pandemia, il testo di 120 pagine affronta con stile semplice e divulgativo tra l’altro, più di un nodo, emerso da inizio anno ad oggi: la necessità del recupero delle competenze in una politica profondamente trasformata da internet e dai social. “Non si può – scrive Milone – oggi pensare che possa nascere un soggetto politico contenitore di cattolici, ma per il futuro prossimo emerge l’esigenza di un soggetto autonomo di ispirazione cristiana, che lavori per poter immaginare nuove forme di lavoro, di trasporto, di consumo culturale, di apprendimento, di cura personale e sanitaria, di accoglienza. Con forme di governo che esaltino la prossimità ed il ravvicinamento della decisione politica alla vita dei cittadini”.

Il cattolicesimo dell’Italia di oggi

Consapevoli che il cattolicesimo dell’Italia di oggi – si chiede Milone – è profondamente diverso da quello, ad esempio, dell’Italia di Sturzo, dove devono guardare i cattolici? Ritrovare unità pare essere l’obiettivo, sia per quelli “che investono nel PD, erede di due grandi tradizioni culturali e politiche, per quelli che hanno scelto il centrodestra e per quelli che innalzano la bandiera della anticasta per rivoluzionare un sistema collassato da tempo”.

Il premier Conte

E Conte? Richiamando un discorso dal premier tenuto ad Avellino ad ottobre 2019, nel ricordo di Fiorentino Sullo, Milone non nasconde il richiamo del Presidente del consiglio attuale ai valori del necessario primato della persona, nel rispetto della laicità che – ha detto Conte – non esclude gli interessi cattolici. Una risposta ancora non la individua l’autore, a stretto giro, in una situazione ancora troppo fluida a causa della crisi sanitaria, ma è ottimistica la visione conclusiva di Milone. “La grande crisi – scrive – potrà essere una grande opportunità. Proprio il necessario investimento sulla persona umana e sulle sue potenzialità chiama infatti necessariamente i cattolici impegnati oggi nella società ad avere un ruolo primario da dire alla politica. Guardare al cielo – chiosa Milone – lavorare per la terra”.

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