Halloween: divertimento, sì, ma anche riflessione e preghiera. Con sale in zucca, fedeli e Halloween

Torino: divertimento, sì, ma anche riflessione e preghiera

31/10/2012

Foto trattta dal sito della diocesi di Torino. L'immagine di copertina è, invece, dell'agenzia Corbis.

Foto trattta dal sito della diocesi di Torino. L’immagine di copertina è, invece, dell’agenzia Corbis.

C’è chi la chiama notte di Halloween e non vede l’ora di scatenarsi tra balli, maschere, vampiri, streghe e zucche. Per i cristiani, però, la sera del 31 ottobre è prima di tutto e soprattutto la notte dei Santi. Ecco perché alcuni giovani desiderano viverla e celebrarla “col sale in zucca”. Si chiama così la sfida lanciata dalla diocesi di Torino: una serata di riflessione e preghiera, ma anche di divertimento. Una proposta che non sceglie la strada della condanna, ma piuttosto quella dell’ironia. «L’idea ci è stata suggerita dal team di ragazzi con cui stiamo preparando il Sinodo dei Giovani, che si aprirà a Torino il 18 novembre – spiega don Luca Ramello,  direttore Ufficio Pastorale Giovanile Diocesano – Sono stati loro a ribadire la necessità di richiamare il senso cristiano di questa festa e non restare culturalmente passivi. Senza però alzare muri o palizzate. Ci sono tanti giovani cattolici che fanno festa il 31, senza per questo mettere in discussione la loro fede. Halloween è un fenomeno culturalmente complesso e quindi anche la nostra risposta deve essere complessa. Altrimenti, semplificando, rischiamo di escludere qualcuno».

Sale in zucca, dunque, ma anche sale della terra e del cuore. «Abbiamo scelto – prosegue don Ramello – di partire dall’esortazione di Papa Benedetto XVI, meditando le parole della sua lettera per l’Anno della Fede: «non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta». Vorremmo però che questa testimonianze fosse resa col cuore leggero. Con intelligenza, un pizzico di provocazione e la scioltezza tipica dei giovani. Insomma, con un approccio “easy”, come direbbero i ragazzi. Non dimentichiamoci dell’ironia di Gesù, così ben tratteggiata dal Vangelo di Giovanni. Ironia che è sinonimo di libertà».

La serata (organizzata inizialmente come una festa in piazza, poi spostata al centro congressi della Chiesa del Santo Volto, causa l’annunciato maltempo) si apre con uno spettacolo che intende coniugare diversi linguaggi: quello dell’ironia (del cui uso da parte di Gesù i Vangeli stessi conservano traccia), del cabaret (con Giampiero Perone), della musica (con il coro Hope di Saluzzo di oltre 90 elementi), dell’arte e della testimonianza. Un mix tra riflessioni, musica e comicità.

E’ poi previsto l’inetrvento dell”arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, che – tra l’altro – riprende l’esperienza di due figure di riferimento, giovani tra i giovani:  Piergiorgio Frassati e Chiara Luce Badano. Infine, per l’adorazione eucaristica, ci si sposta nella Cappella del Santo Volto con una processione guidata dalla grande croce dei giovani del Sinodo, ormai imminente. Già, il Sinodo: ecco un’altra vitale occasione di confronto con la lingua e il mondo dei giovani. Un piccolo esempio tra tanti: nelle locandine, il tema evangelico della vite e dei tralci è rappresentato con una chiavetta Usb.  

Lorenzo Montanaro – famigliacristiana.it