Giornata della Pace 2023: la Rete Pace e Disarmo fa 3 anni. Tutte le sfide del pacifismo italiano

La Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) – nata dalla confluenza di Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo, simbolicamente, il 21 settembre 2020 (Giornata internazionale della Pace) – compie oggi tre anni e prosegue, si legge nella nota diffusa in occasione di questo importante compleanno, «la propria azione quotidiana per la Pace, la Nonviolenza e il Disarmo umanitario». Un lavoro «senza sosta» portato avanti dalle organizzazioni aderenti per ribadire con la voce unanime del pacifismo italiano il secco no alla guerra, no all’escalation militare, sì alla riduzione delle spese militari, sì a uno sviluppo sostenibile, capace di mettere pace tra esseri umani e pianeta.

Oggi, 21 settembre, il mondo celebra un altro #PeaceDay, ricorrenza indetta dalle Nazioni Unite nel 1981 «come giorno dedicato al rafforzamento degli ideali di Pace, attraverso l’osservazione di 24 ore di nonviolenza e cessate il fuoco». Occorre però constatare che nemmeno quest’anno sarà osservato il giorno di “silenzio” delle armi, che «mieteranno vittime e porteranno distruzione».

Il tema della Giornata della Pace 2023 è “Azioni per la pace: la nostra ambizione per i #GlobalGoals”, «un invito all’azione a partire dal riconoscimento diffuso delle responsabilità sia individuali sia collettive nel promuovere la Pace. La Pace è cruciale per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e il raggiungimento di tali Obiettivi porterà come conseguenza diretta una cultura di pace per tutti». È un po’ il senso della “pace positiva” elaborato dalla RiPD, intesa non solo come assenza di conflitto ma come «proposta complessiva per la società, l’economia, l’ambiente».

La volontà di unire le forze pacifiste, manifestata dalla Rete, si è riproposta con forza, a livello europeo, con la coalizione “Europe For Peace”, come risposta alla guerra in Ucraina ma anche alle altre guerre nel mondo (Siria, Libia, Sudan, Nagorno Karabakh, Yemen, Congo…): «La volontà del movimento pacifista di lavorare collettivamente per risultati concreti sulla via maestra della Pace e del Disarmo».

«Obiezione alla guerra» e obiezione militare, riduzione delle spese militari, controllo dell’export di armi, difesa della Legge 185/90, interventi civili di pace nei conflitti in corso, istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta, controllo della proliferazione di armi nel Paese, partecipazione a campagne internazionali su spese militari, disarmo nucleare, adesione italiana al Trattato TPNW, questione palestinese, commercio di armi, Killer Robots e armi esplosive: queste e altre le sfide da affrontare sul cammino della Rete.

adista.it