Egitto: Esercito spara, è strage. Emergenza per un mese

L’Egitto precipita nel caos: la temuta mannaia dei militari, rimasta sospesa per alcuni giorni, all’alba è calata con ferocia sui presidi dei manifestanti pro-Morsi, ed è un bagno di sangue. Il bilancio è da guerra: si va dagli almeno 278 morti dichiarati dal governo, fra cui almeno 43 poliziotti, agli oltre duemila denunciati dai Fratelli Musulmani e non verificabili.

Con due reporter internazionali e le figlie di massimi esponenti della Fratellanza uccisi, migliaia di feriti, centinaia di arresti, accuse di uso di gas letali; il ministero delle finanze dato alle fiamme, posti di polizia e chiese cristiane attaccati per rappresaglia, mentre sulle principali città è stato imposto il coprifuoco e su tutto l’Egitto un mese di stato d’Emergenza, in vigore per 30 anni sotto Hosni Mubarak e tolto solo l’anno scorso.

Ventotto cadaveri con evidenti segni di torture sono stati trovati a Rabaa al-Adawya, la piazza simbolo della rivolta dei pro-Morsi al Cairo, sgomberata con la forza dalla polizia e dall’esercito. Lo riferisce un corrispondente di Al Arabiya in un twitter riportato dall’emittente panaraba

Stati Uniti nettamente contrari allo stato d’emergenza. 

Il Consiglio dei ministri ha deciso il coprifuoco in Egitto fino alle sei del mattino. Lo hanno detto la tv di Stato e il sito Al-Ahram, ma si ignora per il momento fino a quando la misura resterà in vigore.
Il coprifuoco sara’ applicato in undici governatorati egiziani: Cairo, Giza, Alessandria, Suez, Behera, Beni Suef, Qena, Assyut, Sohag (questi ultimi quattro nel sud), Nord Sinai e Sud Sinai. Lo ha precisato la tv di stato. Il sito online di Al Ahram ha aggiunto che il coprifuoco durera’ per tutto il mese dello stato di emergenza proclamato oggi dal consiglio dei ministri. I governatorati indicati, specie quelli del sud, sono quelli nei quali la Fratellanza Musulmana e’ particolarmente presente e attiva.

Nelle operazioni per sgomberare dai manifestanti pro Morsi le piazze di El Nahda, vicino all’universita’ del Cairo, e di Rabaa el Adawiya, nel quartiere di Nasr City, esercito e polizia hanno sparato solo gas lacrimogeni e nessun altro tipo di proiettile. Lo ha sostenuto stasera in conferenza stampa il ministro dell’interno, Ibrahim. Dalla piazza sarebbero stati usati mitragliatori e fucili da caccia, secondo il ministro, che ha anche dato notizia dell’ arresto di sei cecchini, che sparavano da tetti contro le forze di sicurezza.

Il vice presidente ad interim El Baradei si e’ dimesso dopo le violenze politiche scoppiate in Egitto. Lo ha comunicato con una lettera al presidente egiziano.
Nella lettera, ElBaradei spiega che c’erano una serie di opzioni di carattere politico che avrebbero permesso di porre un termine alla crisi. ”Mi è diventato difficile di proseguire ad assumere la responsabilità di decisioni con le quali non sono d’accordo”, scrive tra l’altro il vicepresidente dimissionario.

Il ministro degli Interni egiziano, Mohamed Ibrahim, ha detto che i due leader dei Fratelli Musulmani, Essam el-Erian e Mohamed El-Beltagui, non sono stati arrestati, contraddicendo quanto detto in precedenza sulla loro detenzione. In precedenza, alcuni ufficiali della forze di Sicurezza avevano annunciato che i due erano stati arrestati dopo che la polizia ha forzato uno dei sit-in dei pro-Morsi al Cairo.

Uccisi un cameraman e una giovane reporter – Un cameraman di Skynews Mick Deane e’ rimasto ucciso durante gli scontri al Cairo. Lo riferisce l’emittente precisando che il resto della troupe è incolume. Dick Deane aveva 61 anni e ha lavorato per Sky News, parte della piattaforma BSkyB, per 15 anni tra Washington e Gerusalemme. E’ sposato e padre di due figli. ”La perdita dell’amato collega è profondamente sentita a Sky News. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolte alla moglie e alla famiglia di Mick”, ha dichiarato in un comunicato il capo di Sky news John Ryley”. ”Sono rattristato per la notizia della morte del cameraman Mick Deane, che stava coprendo la violenza egiziana”. E’ quanto ha dichiarato il premier britannico David Cameron. ”I miei pensieri vanno alla sua famiglia e alla squadra di Sky News”, ha aggiunto il premier. Tra le vittime anche una giovane reporter di Xpress, del gruppo emiratino Gulf news. Habiba Ahmed Abd Elaziz, 26 anni, è stata uccisa stamani al Cairo. Lo riferisce il sito di Gulf News, aggiungendo che secondo i familiari si trovava nella piazza pro-Morsi di Rabaa quando le hanno sparato. La cronista di origine egiziana era in vacanza nel suo Paese.

Ue condanna violenze, chiede fine stato emergenza – Il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, condanna le violenze in Egitto e chiede al governo ad interim di porre fine allo stato di emergenza il prima possibile. “Condanno fortemente la violenza esplosa al Cairo e in tutto il Paese”, precisa in una nota sottolineando che la violenza lascia l’Egitto “verso un futuro incerto”. “Chiedo alle forze di sicurezza la massima moderazione e al governo ad interim di porre fine all’emergenza il più presto possibile, per consentire la ripresa della vita normale”. 

Bonino, profondamente addolorata per vittime – “Sono profondamente addolorata per quanto sta avvenendo in Egitto e per la perdita di vite umane”. Così il ministro degli Esteri Emma Bonino. “Avevo espresso l’auspicio che i sit in si svuotassero grazie al raggiungimento di un accordo tra le parti, e non con l’intervento delle forze di polizia che non aiuta la ricerca di una soluzione alla crisi”. 

Ambasciata a italiani,state lontani da assembramenti – L’Ambasciata d’Italia al Cairo invita i connazionali al Cairo a “tenersi lontani dagli assembramenti”. “Siamo sempre raggiungibili allo 0227943194/5”, si legge su Twitter.

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA