Ecumenismo al servizio della pace

di Milan Žust

Nell’Ottavario di quest’anno, ci vengono proposte le seguenti parole del profeta Michea: “Il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 8). Siamo tutti concordi sul fatto che dobbiamo impegnarci a favore della giustizia e ci impegniamo anche per dimostrare la nostra bontà. Ma vivere con umiltà mi pare già un aspetto più difficile da realizzare. Davanti a Dio ci sforziamo ancora, almeno esteriormente, per dare una bella immagine di noi stessi; ma non è possibile “vivere con umiltà davanti al nostro Dio” senza vivere l’umiltà anche davanti al nostro prossimo, che è immagine di Dio. Senza dubbio, questo atteggiamento di umiltà è necessario anche nelle relazioni tra i cristiani di varie confessioni che desiderano superare le attuali divisioni e crescere nella maggiore unità, auspicando che si possa ristabilire la piena unità, desiderata e invocata da Cristo stesso. Durante lo scorso anno, abbiamo potuto osservare con gratitudine alcuni passi avanti compiuti in questo senso, e non solo a livello di relazioni personali, che spesso rimangono in penombra, ma anche a livello pubblico. Un documento di rilievo è stato firmato nel mese di agosto a Varsavia tra il Patriarca ortodosso russo Cirillo, durante la sua visita in Polonia, e l’arcivescovo di Przemy?l dei Latini, Józef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca. Nel testo, tra l’altro, s’invitano i due popoli alla riconciliazione. Il documento, che era in preparazione da ben tre anni tramite numerosi incontri e conversazioni impegnative, ha già avuto e avrà ancora eco nei due Paesi. In Polonia, è stato letto in tutte le chiese cattoliche, mentre in Russia, è stato accolto favorevolmente dal santo Sinodo e il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla fine dello scorso anno che la firma di questo documento è stata il più importante evento della Chiesa ortodossa russa nel 2012.

(©L’Osservatore Romano 24 gennaio 2013)