Dossier – Lo studio non va in vacanza

È finita la scuola. Restano da fare i compiti nel periodo estivo. E alcuni devono prepararsi per gli esami a settembre. Come stimolare la voglia di apprendere e di ripassare.

Parlano maestre e professori: esercizi e buone letture sono importanti

30/06/2010

La maestra Nicoletta insegna da quasi quarant’anni in un piccolo paese della provincia di Catanzaro. «Ho sempre dato un po’ di compiti per l’estate, altrimenti i bambini quando tornano a settembre sono tabula rasa, hanno dimenticato tutto». Ai suoi piccoli di quarta ha consigliato un libro di matematica e scienze per le vacanze, uno di quei testi appositi e ben strutturati che comprendono il ripasso di tutto il programma svolto, gli esercizi e qualche consiglio sui tempi di svolgimento. «È necessario uno stacco dopo il termine delle lezioni. Dai primi di agosto si può iniziare, mezz’ora al giorno».

 Ma il suo è un paese di mare e le condizioni climatiche di questo mese di giugno hanno costretto a guardare la spiaggia dalla finestra: «Alcuni genitori alla consegna delle schede di fine anno mi hanno detto che i loro figli, spesso i più bravi della classe, hanno già cominciato a studiare: ho risposto che non va bene, che il riposo è importante». Per tutti, poi, vale qualche consiglio pratico: «La voglia di apprendere e ripassare può essere stimolata in molti modi, anche in tempi di relax. Ho consigliato ai papà e alle mamme di portare i figli con loro a fare la spesa, di non tenerli sotto una campana di vetro, di mandarli da soli a coprare il gelato nel piccolo market sotto casa, senza dare i soldi contati. Se il panino col prosciutto è sempre pronto sul tavolo, il gelato in congelatore, non solo non si impara la matematica, ma non si diventa mai grandi». 

   Della stessa idea la maestra Maria Grazia, collega di Italiano, che aggiunge: «Non obbligo i bambini a fare i compiti, ma consiglio loro di andare in libreria, di scegliere da soli il testo di italiano per le vacanze tra quelli disponibili per la loro classe e insieme qualche libro di narrativa tra quelli consigliati da me a fine anno: li invito a toccare, ad annusare, a guardare le figure. Insomma, un volume chiamato a fare compagnia per alcuni mesi deve prima di tutto piacere». Si insegna l’amore, la motivazione. «Bisogna educare alla lettura, anche oggi che tutti sono sempre più distratti dai videogiochi e dalla tecnologia. Io vedo ancora occhi meravigliati e attenti quando in classe si ascolta un passo recitato con espressione, quando le parole diventano vive. Spero che quest’estate in molti si ritrovino in mano testi scritti, magari anche solo dei fumetti. Che si abituino. Che in futuro i libri possano diventare compagni».   

Se dai piccoli, poi, si passa ai più grandi e dei compiti per le vacanze assegnati si chiede ai docenti della scuola media e superiore, il coro diventa unanime: parola d’ordine, esercizio. Per Fiorella, pugliese di 31 anni, insegnante di inglese da quattro in una scuola secondaria di primo grado lombarda, insieme ai compiti di grammatica è fondamentale la lettura in lingua: «Ho consigliato testi di varia difficoltà con esercizi di comprensione finali. Un paio in un’estate sono d’obbligo».

Per Angelica, docente molisana di latino e greco al ginnasio, sono ormai un’abitudine le classiche venti versioni estive, dieci di greco, dieci di latino: «So che gli alunni possono anche copiarle o farne una ciascuno e poi passarsele. Ma confido nel buon senso: i risultati dei furbi alla fine si vedono». Tuttavia, tra le righe emerge una nota per i colleghi docenti. Dopo le fatiche estive dei ragazzi, responsabilmente diluite per i più diligenti o concentrate nei primi giorni di settembre per i ritardatari, una garanzia deve essere certa: «La correzione in classe», chiosa Angelica. Perché «chi dà i compiti è chiamato poi anche a investire del tempo a settembre per verificare il lavoro svolto». E a mettere per qualche giorno nel cassetto le ansie da programma in stallo.

                                                                                            Maria Gallelli

Dossier a cura di Orsola Vetri e Maria Gallelli – famigliacristiana.it