Dai popoli riconciliati una risposta al secolarismo

A Varsavia il presidente della Conferenza episcopale polacca
e il Patriarca di Mosca firmano uno storico documento congiunto

Dai popoli riconciliati
una risposta al secolarismo

VARSAVIA, 17. “Chiediamo ai nostri fedeli di pregare al fine di ottenere il perdono per i torti, le ingiustizie e tutti i mali inflitti reciprocamente”: segna l’inizio di un processo di riconciliazione volto allo sviluppo di relazioni fraterne fra il popolo russo e quello polacco, nel comune obiettivo di contrastare il secolarismo, il documento congiunto firmato oggi, nella cornice del castello reale di Varsavia, dal presidente della Conferenza episcopale polacca, l’arcivescovo di Przemysl dei Latini, Józef Michalik, e dal primate della Chiesa ortodossa russa, il Patriarca di Mosca, Cirillo. La firma costituisce il momento culminante della prima visita del Patriarca Cirillo in Polonia. Un evento suggellato appunto dalla presentazione del documento, rivolto ai fedeli, che contiene sostanzialmente una riflessione riguardante la storia dei due popoli, l’appello al superamento delle reciproche incomprensioni e dei contrasti, ma anche l’importanza di proteggere i valori tradizionali e la cultura cristiana in Europa e le sfide comuni poste alle due Chiese in questo campo. Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, anche il cardinale arcivescovo di Kraków, Stanislaw Dziwisz e il nunzio apostolico in Polonia, Celestino Migliore.
Una nuova fase che partendo dal passato si proietta nel futuro e che, si sottolinea, in alcun modo si deve prestare a interpretazioni politiche. “Questo documento – ha commentato il presidente della Conferenza episcopale polacca – è strettamente religioso, in quanto espressione della fede ed è dunque un atto pastorale e non politico”. Un atto che, ha osservato fra l’altro l’arcivescovo di Przemysl dei Latini, ha trovato impulso grazie “all’atmosfera dei tempi moderni, sana nel promuovere la pace, l’armonia, l’unità e a incoraggiare il perdono e la ricostruzione”. Per il segretario generale della Conferenza episcopale polacca, il vescovo ausiliare di Gniezno, Wojciech Polak, “il messaggio comune non potrà certo risolvere tutti i contrasti e i dubbi storici esistenti, che dovranno essere superati con il tempo, ma è l’inizio di un processo di riconciliazione, processo che dovrà basarsi sulla verità storica”.
Il testo è rivolto ai fedeli delle due Chiese, ha spiegato monsignor Polak, ed è fondato sul Vangelo. “Cristo stesso ci ha riconciliati – ha evidenziato il presule – lasciandoci il suo messaggio di riconciliazione. Per questo vogliamo seguirlo come cristiani, sia cattolici sia ortodossi, in uno sforzo di riconciliazione”. Si tratta, ha concluso, “di un inizio, di un buon segno di speranza che potrà portare frutti ma dopo un lavoro che penso durerà anni” Un lavoro “basato sulla sincerità e sulla verità che dovrà essere non soltanto scoperta di nuovo ma anche ben elaborata da una parte e dall’altra”.
La visita del Patriarca di Mosca si svolge dal 16 al 19 agosto su invito del primate della Chiesa ortodossa polacca, il metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia, Sawa. Ieri, giovedì, subito dopo l’arrivo all’aeroporto, Cirillo si è recato nella cattedrale ortodossa di Varsavia per presiedere una cerimonia religiosa, alla quale è seguito un incontro con i vescovi cattolici e la cena con il presidente della Repubblica, Bronis?aw Komorowski.
La comunità ortodossa in Polonia conta circa mezzo milione di fedeli. Cirillo, in un intervento radiofonico in occasione della visita, ha detto che le due Chiese, “come responsabili della vita spirituale delle rispettive nazioni, affermano di essere pronte a perdonare le colpe del passato ed esortano i due Paesi a scrivere una nuova pagina di storia. Come popoli di fede dovremmo pregare per la riconciliazione e per fare questo in maniera sincera dobbiamo compiere il primo passo”.
A luglio, in segno di riconciliazione, il primate ortodosso russo si è recato a Katyn, teatro nel 1943 del massacro di quasi ventiduemila polacchi da parte dell’Armata Rossa. Cirillo ha definito Katyn “la scena di una tragedia che accomuna Russia e Polonia”, ricordando che “niente avvicina di più della comune sofferenza, se essa viene condivisa”.
I contrasti tra polacchi e russi – ha osservato il metropolita di Volokolamsk, Hilarion (Alfeyev), presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca – non sono esclusivamente teologici, ma sono legati “a problemi che abbiamo ereditato dal passato e che hanno le loro radici nelle epoche quando i due popoli non erano alleati e nutrivano reciproca inimicizia”. In un’intervista all’agenzia Interfax-Religion, sull’importanza della visita in Polonia, il metropolita Hilarion ha espresso incoraggiamento per il processo di riconciliazione: “È nostra profonda convinzione che le relazioni fra i popoli russo e polacco, che sono state ripetutamente oscurate nella storia da una serie di minacce, da conflitti e da inimicizia, possono e devono essere migliorate e ciò non viene richiesto dalla corrente situazione politica, ma è una sfida del tempo”. Hilarion ha aggiunto che di fronte all’avanzata del secolarismo “i cristiani sono chiamati, tutti insieme, a difendere le proprie virtù e il proprio senso di giustizia. Guidati da tale obiettivo, abbiamo iniziato un fraterno dialogo con i cattolici che ha come risultato questo documento”. La collaborazione fra le due Chiese rende dunque possibile una comune testimonianza cristiana in Europa. Un’opportunità che si trasforma nell’urgente necessità di contrastare il secolarismo.

(©L’Osservatore Romano 17-18 agosto 2012)