Dai greco-cattolici mano tesa al Patriarcato di Mosca

In Ucraina come in Polonia

Kolomyia, 22. Senza un dialogo con il Patriarcato di Mosca è impossibile attenuare i contrasti che oppongono, spesso, ucraini e russi, e “se si cerca in qualche modo di risolvere le dolorose questioni del passato, come cristiani, alla luce del Vangelo, e di guarire la nostra memoria con il solo mezzo della riconciliazione, allora possiamo creare qualcosa di costruttivo”. Domenica scorsa, in occasione della consacrazione della cattedrale della Trasfigurazione di Cristo, l’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc, Sviatoslav Shevchuk, è tornato a tendere la mano alla Chiesa ortodossa russa, con l’obiettivo di raggiungere, anche in Ucraina, una “riconciliazione dei popoli”. Magari seguendo un processo simile a quello intrapreso da russi e polacchi e sancito dal messaggio congiunto firmato il 17 agosto a Varsavia dal Patriarca di Mosca, Cirillo, e dall’arcivescovo di Przemysl dei Latini, Józef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca. “Non abbiamo sentito per cosa i polacchi perdonano i russi – ha detto monsignor Shevchuk, secondo quanto riporta il Religious Information Service of Ukraine – e per cosa la Chiesa ortodossa intende scusarsi con la Chiesa latina in Polonia. Forse questo sarà anche detto un giorno. Ma è stato dato un esempio molto forte, un appello alla riconciliazione è stato lanciato».

(©L’Osservatore Romano 23 agosto 2012)