Cristiani perseguitati Meriam, la sua storia diventa un film

“Io sono cristiana”. Sono queste le parole che il 15 maggio del 2014 Meriam Yahia Ibrahim, 27 anni, incinta e madre di un bimbo, pronunciava davanti a un tribunale di Khartoum che la condannava a morte per impiccagione accusandola di apostasia. Ed è questo il titolo di un film che narrerà la vicenda della coraggiosa donna sudanese considerata “rea” di avere sposato un cristiano del Sud Sudan e arrestata insieme al figlio di 20 mesi.

La sua storia, che Avvenire ha seguito costantemente facendosi promotore di una campagna di sensibilizzazione, si è conclusa felicemente nel luglio del 2014 dopo una forte pressione internazionale che portò prima all’annullamento della condanna e poi al rilascio. Ora Meriam vive negli Stati Uniti insieme al marito Daniel Wani e ai due figli Martin e Maya, partorita in carcere.

Al cinema Meriam sarà interpretata dall’attrice Stacey Dash, nota principalmente per il film Clueless. “Attualmente Meriam non è coinvolta nel progetto”, ha detto Brian Harrington, produttore e promotore del progetto, aThe Christian Post. “Indipendentemente da questo, abbiamo intenzione di dare a lei e alla sua famiglia il 10 per cento dei ricavi del film. Non perché dobbiamo, ma semplicemente perché è la cosa giusta da fare”, ha aggiunto.

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In attesa di mettere insieme 500mila dollari di finanziamenti necessari alla realizzazione del film, Harrington ha anche detto di stare ancora “cercando il regista perfetto”. “Vorremmo un regista cristiano”, ha precisato.