Cristiani controcorrente

“Il cristiano non deve avere timore di andare “controcorrente” per vivere la propria fede, resistendo alla tentazione di “uniformarsi””. Lo ha detto il Papa all’udienza generale di mercoledì mattina, 23 gennaio, proponendo la testimonianza di Abramo all’inizio di un nuovo ciclo di riflessioni dedicate al “Credo”. Ai fedeli riuniti nell’Aula Paolo VI, il Pontefice ha presentato il patriarca come “la prima grande figura di riferimento per parlare di fede”. A lui Dio “chiede di partire abbandonando la propria terra”. E a tal proposito Benedetto XVI si è domandato: “Come avremmo risposto noi a un invito simile?”. Si tratta, infatti, di “una partenza al buio”, ha spiegato: di “un cammino che chiede un’obbedienza e una fiducia radicali, a cui solo la fede consente di accedere”.
Il Papa ha poi sottolineato come la terra che Dio dona ad Abramo non appartenga al grande patriarca: dunque il “padre dei credenti” è “uno straniero, con tutto ciò che questo comporta: non avere mire di possesso, sentire sempre la propria povertà, vedere tutto come dono”. E “questa è anche la condizione spirituale di chi accetta di seguire il Signore, di chi decide di partire accogliendo la sua chiamata”.
Ecco allora l’attualità del messaggio spirituale di Abramo: “Credere in Dio – ha detto il Pontefice – ci rende portatori di valori che spesso non coincidono con la moda e l’opinione del momento, ci chiede di adottare criteri e assumere comportamenti che non appartengono al comune modo di pensare”.
In molte società, del resto, “Dio è diventato il “grande assente” e al suo posto vi sono molti idoli”: come i “progressi della scienza e della tecnica”, che pur essendo in sé positivi “hanno indotto nell’uomo un’illusione di onnipotenza e di autosufficienza”; o il crescente egocentrismo che “ha creato non pochi squilibri all’interno dei rapporti interpersonali e dei comportamenti sociali”.
Al termine dell’udienza, salutando i gruppi di fedeli nelle varie lingue, il Papa ha anche lanciato un appello alla solidarietà per le popolazioni dell’Indonesia, “dove una grande alluvione ha devastato la capitale Giacarta”.

(©L’Osservatore Romano 24 gennaio 2013)