Coronavirus, l’allarme dell’Ausl di Reggio Emilia: “Mancano medici e infermieri”

Gazzetta di Reggio

REGGIO EMILIA. «Dobbiamo essere preparati a tutto. Con la riapertura delle scuole e il pieno ritorno all’attività lavorativa, molto probabilmente sorgeranno sul nostro territorio focolai che dobbiamo essere pronti a isolare subito per evitare contagi diffusi». Lo ha affermato Cristina Marchesi, direttore generale Ausl, nel intervento al convegno “Emergenza Covid19 tra presente e futuro” che Cia Reggio, Anp e Agia hanno tenuto al Parco Manara di Bibbiano. Fra i relatori anche Ottavia Soncini (presidente commissione Sanità in Regione), Stefano Francia (presidente nazionale Agia), Giorgio Davoli (presidente provinciale Anp) e il presidente Cia Reggio, Antenore Cervi.

Tra il pubblico, oltre 80 persone, fra le quali la consigliera regionale Roberta Mori, esponenti regionali e nazionali di Cia, e l’assessore bibbianese Loretta Bellelli. L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo «delle quasi 600 vittime reggiane della pandemia, per gran parte delle quali non è stato purtroppo possibile neppure dare l’ultimo saluto», ha sottolineato Cervi, che ha quindi passato la parola ai relatori.

Il direttore generale Ausl ha parlato della «grande sfida che si aspetta per far fronte alla situazione di emergenza che stiamo vivendo e vivremo ancora per mesi. In questo momento, la maggior parte dei casi sul territorio è importata dai reggiani che sono stati in vacanza in Spagna, Grecia, Paesi Balcanici e Sardegna. Ma dobbiamo essere pronti anche a un molto probabile aumento dei casi nelle prossime settimane: sarà fondamentale intervenire subito per evitare che i contagi si espandano».

Il ritorno alla normalità piena negli ospedali «non è vicina. La ragione principale è la pesante carenza di infermieri e medici, in particolare anestesisti: ne servirebbero 75, siamo a 50. Ma servono anche pediatri e internisti. Stiamo lavorando da mesi per cercarne ma c’è grande carenza generale. La Regione sta siglando un accordo con le Università per poter assumere specializzandi del quarto e quinto anno: è una buona soluzione, ma bisogna fare in fretta. L’autunno è alle porte». Sui ricoveri per Covid: «Dobbiamo proseguire con il grande lavoro che abbiamo messo in campo fino ad ora».

Marchesi ha concluso il suo intervento sulla “questione scuola e insegnanti”: «Sarà cruciale individuare le positività nelle aule e chiudere immediatamente le classi, senza perdere tempo. Dobbiamo rilevare una totale adesione ai tamponi da parte degli insegnanti e degli addetti ai lavori della scuola: ne sono già stati effettuati oltre 6mila, ed entro la prossima settimana arriveremo a oltre 9mila: la totalità».

Davoli ha sottolineato il ruolo fondamentale che ha avuto l’agricoltura durante la pandemia «nel sostenere i bisogni alimentari nel Paese», ribadendo l’importanza del rispetto delle norme anti-Covid. Da Soncini anche un attacco ai negazionisti: «Non sono solo irresponsabili ma anche pericolosi per gli altri». Francia ha concluso il convegno rimarcando «il pesante impatto su diversi settori dell’agricoltura, in primis dell’accoglienza, ma non solo. I nostri agriturismi sono a disposizione per ospitare gli alunni».