Contagi, «nessun rischio in classe»

Ventuno casi positivi rilevati in un anno (su più di 11mila test effettuati) e nessun contagio all’interno delle aule. La conferma che la scuola è un luogo sicuro arriva dal progetto “A tutela dello studente, per una scuola sicura”, promosso dall’Ospedale Bambino Gesù insieme con la Società italiana di Pediatria (Sip), l’Istituto di Ortofonologia e la Fondazione Mite, i cui risultati sono stati presentati in anteprima al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e diffusi ieri.

A partire dallo scorso settembre e per l’intero anno scolastico, i ricercatori hanno effettuato monitoraggi mensili con tamponi salivari anti Covid-19 su più di mille alunni (tra i 5 e i 19 anni) e circa 200 insegnanti di due scuole di Roma: l’istituto comprensivo Regina Elena e l’istituto paritario Santa Maria Ausiliatrice. Complessivamente, sono stati effettuati oltre 11mila test riscontrando, appunto, soltanto 21 casi positivi (pari allo 0,2%) e nessuna diffusione del contagio all’interno delle classi. Un risultato incoraggiante, soprattutto alla luce dell’ormai imminente avvio delle lezioni, che ci si augura sia confermato nei prossimi mesi, nonostante la diffusione della variante Delta, il cui indice di contagiosità è più che doppio rispetto a quello del ceppo originario del virus.

«Se vengono rispettate le giuste misure di prevenzione e viene fatta corretta educazione, la scuola rappresenta un luogo sicuro», commentano la presidente dell’Ospedale della Santa Sede, Mariella Enoc e il direttore del Dipartimento Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale, Alberto Villani.

I primi risultati, riferiti ai primi tre mesi di monitoraggio, sono stati pubblicati lo scorso febbraio sulla rivista scientifica Italian Journal of Pe- diatrics: venivano riportati solo 16 casi di positivi e nessun contagio tra le classi. I risultati finali, riferiti all’intero anno scolastico, saranno oggetto di un nuovo lavoro scientifico. Intanto, continua il dibattito sull’utilizzo delle mascherine in aula, dopo che il ministro Bianchi ha annunciato che, nelle classi con tutti gli studenti vaccinati, si potranno abbassare. «Nelle aule ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato – ricorda il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli –. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina. Si pensi, per esempio, se in una classe di 25 studenti c’è solo uno senza vaccino, come si sentirà questo ragazzo? Si potrebbe ovviare – suggerisce Giannelli – con una super app, come quella che dovrà essere varata per i docenti, con cui si può sapere quali sono le classi completamente vaccinate senza dover chiedere ad ognuno certificati o documentazioni».

Alle perplessità dei dirigenti scolastici rispondono fonti del ministero di viale Trastevere, che ricordano come «la possibilità di togliere la mascherina nelle classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale è prevista dal decreto legge varato dal governo lo scorso 6 agosto con le misure urgenti per l’avvio del nuovo anno scolastico ». Le stesse fonti chiariscono che, «insieme al Ministero della Salute, tenuto conto anche degli aspetti legati alla privacy, si sta ora lavorando per l’attuazione di questa novità che non vuole assolutamente creare discriminazioni, quanto piuttosto consentire un progressivo ritorno alla normalità».

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Prosegue il dibattito sulle mascherine in aula. Farle abbassare soltanto nelle classi di tutti vaccinati potrebbe «generare discriminazioni», secondo i presidi. Il ministero: è previsto dal decreto agosto