Congo (Rep. Dem.) Marcia prevista per domenica. Preghiere per la pace a Kinshasa

L’Osservatore Romano
Nella Repubblica Democratica del Congo si prepara una nuova marcia di protesta contro il presidente Joseph Kabila. Ieri, a Kinshasa, i fedeli hanno intanto pregato per la pace nel paese e nel Sud Sudan, rispondendo all’appello del Papa. Molti di loro hanno partecipato alla messa celebrata nella cattedrale Notre-Dame del Congo, la più grande delle chiese di Kinshasa. «In unione con Papa Francesco, preghiamo perché il Signore porti la pace in tutti il cuori», ha detto il celebrante.Sempre ieri, ma in serata, a Kitambo, città situata a nord-ovest di Kinshasa, gruppi composti essenzialmente da giovani si sono radunati nella parrocchia di Saint-François, dove una giovane di 24 anni che aspirava alla vita religiosa, Thérèse Kapanga, era stata uccisa nel corso di una manifestazione che, nelle intenzioni degli organizzatori, voleva essere pacifica. «Saremo presenti alla marcia di domenica non c’è dubbio. Se il presidente Kabila e le autorità hanno veramente intenzione di rispettare la costituzione, non ci sarà alcun incidente», ha affermato una giovane all’agenzia France presse.
Come accennato, la giornata di preghiera si è svolta dopo la decisione del Comitato laico di coordinamento (Clc) di indire una terza marcia pacifica, prevista per la giornata di domenica, volta a chiedere al presidente Kabila di dichiarare pubblicamente la sua intenzione di lasciare il potere. Il secondo mandato di Kabila è scaduto nel 2016. Da allora, il presidente è stato accusato di ritardare deliberatamente i preparativi per nuove elezioni, nonostante tutti gli accordi siglati.
Le due ultime marce, vietate dal governo, sono state represse dalle forze di polizia che hanno fatto una quindicina di vittime, secondo fonti vicine autonome, due secondo le autorità. Il Clc ha il sostegno della Chiesa locale che ha invitato gli abitanti a «rimanere in piedi e attenti».
Per il momento la marcia di domenica non è né autorizzata, né vietata dalle autorità di Kinshasa. Nelle scorse manifestazioni, l’accesso a internet era stato interrotto il giorno precedente, per essere poi ripristinato qualche giorno dopo, suscitando le proteste degli utenti e della comunità internazionale. In una dichiarazione congiunta, gli Stati Uniti, la Svizzera e il Canada hanno invitato «i responsabili a astenersi da ogni violenza e garantire lo svolgimento pacifico della manifestazione».

L’Osservatore Romano, 24-25 febbraio 2018.