Perché le modifiche introdotte dalla Cei al testo italiano del Padre nostro («non abbandonarci alla tentazione») e all’Ave Maria («del tuo grembo») non sono state ancora introdotte ovunque per i fedeli?
La nuova traduzione della Bibbia (2008) ha cercato di ovviare al malinteso che la lingua italiana poteva generare attraverso il verbo “indurre” (spingere, istigare). La nuova traduzione interpreta in modo più comprensibile l’espressione del Padre nostro alla luce dell’azione globale di Dio nei confronti dell’uomo. Questa modifica entrerà in vigore per tutti e contemporaneamente soltanto con la prossima pubblicazione della terza edizione italiana del Messale Romano (forse nel corso del 2013).