I santi del 03 Gennaio 2016

SANTISSIMO NOME DI GESù    – Memoria Facoltativa
Il Santissimo Nome di Gesù fu sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel secolo XIV cominciò ad avere culto liturgico. San Bernardino, ai…
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Santa GENOVEFFA (GENEVIEVE)   Vergine
m. 500 circa
La vita della vergine parigina Genèvieve (in italiano Genoveffa) è narrata nella «Vita Genovefae», scritta circa venti anni dopo la sua morte. Nasce a Nan…
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San FIORENZO DI VIENNE   Vescovo
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San CIRIACO ELIAS CHAVARA   Cofondatore indiano
Kainakari, India, 8 febbraio 1805 – Konammavu, India, 3 gennaio 1871
Ciriaco, cofondatore e primo Priore Generale dei Carmelitani di Maria Immacolata, nacque a Kerala, in India, il 10 febbraio 1805. Entrò in seminario nel 1818 e fu ordinato s…
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Sant’ ANTERO   Papa
m. 236
(Papa dal 21/11/235 al 03/01/236)Greco. Il suo pontificato durò appena quarantatre giorni. Fu il primo papa ad essere sepolto nelle catacombe di Callisto, nella cosiddetta Cripta d…
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San DANIELE DI PADOVA   Martire
Diacono, forse, della Chiesa padovana, fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano, al principio del sec. IV. Secondo le leggende, diffusesi in quella circ…
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Santa IMBENIA   Martire
Pia vergine Sarda, che subì il martirio per la fede in Cristo sotto l’Impero di Diocleziano. Le sue preziose Reliquie vennero scoperte nell’ anno 1628 nella chiesa di S. Lussorio, …
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Santi TEOPEMPTO E TEONAS (TEOPOMPO E SINESIO)   Martiri a Nicomedia
† Nicomedia, 304
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San GORDIO DI CESAREA DI CAPPADOCIA   Martire
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San TEOGENE   Martire
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San LUCIANO DI LENTINI   Vescovo
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San FINTAN DI DUN BLESCI   Benedettino
Scarse e di dubbio valore storico sono le notizie riguardanti questo santo. DI origine irlandese, Fintan fu discepolo di S. Comgall, l’abate di Bongar. Recatosi poi a Dun Blesci, r…
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Beato GUGLIELMO VIVES   Mercedario
Priore del convento mercedario di Barcellona, il Beato Guglielmo Vives, nonostante fosse un uomo pacifico e molto umile, dovette affrontare con energia l’intromissione abusiva e se…
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INVOCAZIONE AL NOME DI GESù
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Teologia: la fede comune

teologia.bibbia
I due non si sono mai conosciuti. Per età, condizione sociale e storica, riferimenti intellettuali e teologici erano alquanto diversi. Ma sono moltissime le affinità che accomunano Dietrich Bonhoeffer e Aleksandr Men’, il primo celebre teologo luterano tedesco, il secondo (meno noto) altrettanto brillante predicatore e pensatore ortodosso in Russia.

Di entrambi nell’anno appena concluso si sono celebrati anniversari drammatici: il settantesimo dell’uccisione di Bonhoeffer per ordine diretto di Hitler nel campo di concentramento di Flossenburg il 9 aprile 1945; di padre Men il venticinquesimo del misterioso omicidio (9 settembre 1990), avvenuto a poca distanza dalla sua parrocchia rurale di Novaïa Derevnia, non lontano da Mosca. Ora un libro, da poco disponibile in francese, mette sapientemente a confronto gli itinerari teologici di questi due protagonisti del pensiero religioso, ravvisando tra il pastore protestante e il pope ortodosso le molte e non scontate connessioni.

Tanto più che a firmare questo singolare raffronto (frutto di un corso di studi al Collège des Bernardins di Parigi) è Michel Evdokimov, figlio del compianto Paul, teologo ortodosso del Saint-Serge di Parigi, già osservatore invitato al Concilio Vaticano II. Il frutto del suo lavoro è Deux martyrs dans un monde sans Dieu (Editions Salvator, pagine 160, euro 17). Quali dunque queste affinità elettive tra i due? Secondo Evdomikov, anzitutto l’accettazione della secolarizzazione come nuova condizione in cui il cristianesimo è chiamato ad esprimersi nell’era contemporanea. Per i due «era inutile lamentarsi della secolarizzazione, meglio accettarla nella misura in cui essa allargava lo spazio del libero sviluppo dell’uomo al quale i cristiani possono imprimere i loro orientamenti». Anzi: «Bonhoeffer e Men’ erano perfettamente d’accordo nell’affermare: non abbiate paura della secolarizzazione. Non si tratta di un fenomeno transitorio. Non bisogna lamentarsi di essa, quanto invece vedervi una dimensione positiva per la libertà umana».

Ma è su un dato culturale quanto mai controverso, e cioè l’ateismo, che il teologo Dietrich e il predicatore Aleksandr trovano una singolare unione di visione: «Padre Men’ arriva a dire che l’ateismo è un’occasione per la fede», scrive Evdokimov, docente di Letteratura comparata all’università di Poitiers. Addirittura, ricorda lo studioso, Men’ non si lamentava dell’ateismo scientifico che attanagliava l’Unione sovietica nella quale gli era capitato di vivere, lui che innanzitutto era un biologo consultato da personaggi come Aleksandr Soltenicyn, la vedova di Mandel’stam, Nadezda, il teologo Antaolij Krasnov- Levitin: «La Chiesa ha ricevuto dal cielo un dono magnifico: non mettetevi a ridere, questo dono è l’ateismo, l’ateismo militante anti-cristiano», scriveva. Il motivo di tale “grazia” consisteva nel fatto che l’ateismo poteva servire a purificare sempre più il cristianesimo, ad esempio, da quella visione del Dio-tappabuchi sulla quale molto ha riflettuto Bonhoeffer. Tanto più – ricorda Evdokimov – che quest’ultimo durante la sua detenzione nel carcere di Tegel si trovò a confrontare la propria proposta cristiana con molti non credenti ed entrò così in dialogo con loro.

Guardando a una dimensione più intracristiana, c’è un forte valore comune che Evdokimov indica in questi due campioni e martiri della fede (da notare l’assonanza con quell’ecumenismo del sangue di cui parla spesso papa Francesco): la centralità della vita comune, per dirla alla protestante; il ruolo della collegialità, nel vocabolario cattolico; lasobornost, la dimensione collegiale nell’ambito ortodosso. Ovvero, l’idea che la fede non la si vive da soli. Infine. Entrambi i nostri due teologi, martiri dei totalitarismi (Evdokimov sostiene apertamente che Men’ sia caduto vittima dei colpi di coda del sistema sovietico attraverso il Kgb, che del resto teneva sotto controllo il pope), avevano una visione positiva e ricca di speranza sul futuro della fede nel XXI secolo: «Il cristianesimo non fa che cominciare », era solito ripetere l’autore di Gesù maestro di Nazareth (in catalogo da Città Nuova). E da par suo il pensatore diResistenza e resa (San Paolo) prospettava un nuovo cristianesimo per il quale – annota ancora Evdokimov – «l’incontro con il prossimo è la forma sotto la quale facciamo l’esperienza del divino». Curiosamente Evdokimov sottolinea come per padre Men’ ci siano due esempi concreti che nel Novecento parlano dell’inedita eloquenza della fede cristiana. Due esempi che sarebbero di certo piaciuti a Bonhoeffer: Martin Luther King e Nelson Mandela.

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Santo del Giorno 24 Dicembre

Odoardo Focherini – Difese il valore della dignità umana
Un apostolo della dignità umana, che morì proprio per difendere questo valore: è il profilo di Odoardo Focherini, nato a Carpi (Modena) il 6 giugno 1907. Marito e con sette figli, era assicuratore per la Società Cattolica di Assicurazioni di Verona; nel 1939 divenne amministratore de “L’Avvenire d’Italia”. Dal 1942 si attivò per salvare molti ebrei dalla deportazione, attività per cui fu arrestato l’11 marzo 1944. Rinchiuso a Fossoli, Gries (Bolzano) e infine Flossenburg in Baviera, morì il 24 dicembre 1944.
Altri santi. Sant’Adele di Pfalzel, badessa (VIII sec.); santa Paola Elisabetta Cerioli, fondatrice (1816-1865).
Letture. Messa mattutina: 2 Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88; Lc 1,67-79. Messa vigiliare vespertina: Is 62,1-5; Sal 88; At 13,16-17.22-25; Mt 1,1-25. Messa della notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14.
Ambrosiano. Messa mattutina: Eb 10,37-39; Sal 88; Mt 1,18-25. Messa vigiliare vespertina: Gen 15,1-7; 1 Sam 1,7c-17; Is 7,10-16; Gdc 13,2-9a; Eb 10,37-39; Mt 1,18-25. Messa della notte: Is 2,1-5; Sal 2; Gal 4,4-6; Gv 1,9-14.
avvenire

Santo del Giorno 20 Dicembre Domenico di Silos

L’impegno per i cristiani resi schiavi dai Saraceni
Un santo che tenne testa con fermezza a un sovrano, fece fiorire un monastero e si dedicò all’opera di riscatto dei cristiani ridotti in schiavitù dai Saraceni. È questo il profilo di san Domenico di Silos, abate vissuto nel VII secolo in Spagna. Nato nell’anno mille in Navarra, era di origini umili e aveva fatto il pastore prima di diventare monaco benedettino e poi abate del suo monastero. Venne cacciato dal re di Navarra, però, al quale si rifiutò di pagare un tributo ingiusto. Accolto in Castiglia da Ferdinando il Grande, gli venne assegnato il decadente monastero di Silos, che Domenico riuscì a riportare all’antico splendore. Seppe trasformare Silos in un vero centro di riferimento per i fedeli e per la vita sociale del territorio circostante. Come anche altri santi della Spagna occupata dagli arabi, inoltre, si diede da fare per la liberazione dei cristiani divenuti schiavi.
Altri santi. San Zeffirino, papa e martire (III sec.); san Liberato, martire.
Letture. Mi 5,1-4; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45.
Ambrosiano. Is 62,10-63,3b; Sal 71; Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a.