Bologna ricorda la strage 35 anni dopo

“​Commemorare non è un atto di vuota retorica e neppure uno sfogo. È difendersi dalla tentazione dell’oblio”: le parole del presidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna, Simonetta Saliera, danno il senso più profondo a questa domenica 2 agosto, giorno del ricordo della strage di Bologna, il più grave atto terroristico avvenuto in Italia dal secondo dopo guerra. Una commemorazione ancora una volta accompagnata dalla rabbia e dal dolore dei famigliari delle vittime: “35 anni senza mandanti – si legge in un manifesto preparato per l’occasione – un Paese evoluto deve trovare il tempo per ricostruire la sua storia, uno Stato di diritto deve trovare il tempo per dare giustizia alle vittime della violenza”.

Perché nonostante siano stati trovati e condannati alcuni dei responsabili della morte di 85 persone e del ferimento di altre 200, i mandanti di quella strage non hanno ancora un volto. Non ci sono i nomi di coloro che ordinarono di lasciare quella valigia nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna. Al suo interno 23 chili di esplosivo, abbastanza per far crollare l’intera ala ovest dell’edificio e investire il treno Ancona-Chiasso che alle 10:25 (orario dell’esplosione) si trovava sul binario uno. Per quella tragedia sono stati condannati nel ’95 Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, compagni nella vita e nell’assurda lotta condotta dai Nuclei armati rivoluzionari (Nar, formazione eversiva di estrema destra). Per la magistratura furono parte del gruppo che organizzò ed eseguì materialmente la strage. Poi nel 2007 è arrivata anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca dei fatti.

Non abbastanza per l’Associazione familiari delle vittime che il mese scorso ha presentato alla Procura di Bologna un dossier, il frutto di un lungo lavoro di ricerca e di analisi incrociata di migliaia di pagine di atti giudiziari di processi per fatti di strage e terrorismo dal 1974 ad oggi. L’auspicio “è che la Procura prenda in esame questi documenti per andare fino in fondo” dice il presidente dell’associazione Paolo Bolognesi.

Questo il programma delle commemorazioni: alle 9,15, da Piazza Nettuno partirà il corteo lungo via dell’Indipendenza, con arrivo previsto verso le 10 davanti alla stazione dei treni. Dopo il discorso di Bolognesi seguiranno un minuto di silenzio in memoria delle vittime e gli interventi del sindaco e del presidente del Senato Pietro Grasso. Alle 10,50,
sul primo binario della stazione sarà deposta una corona di fiori
alla targa che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver
Sirotti, deceduto nella strage del treno Italicus. Alle 11,15,
al Piazzale Est partirà il treno straordinario per San Benedetto
Val di Sambro, ove avverrà la deposizione di corone alle lapidi
che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904
Napoli-Milano. Alle 11,15, nella chiesa di San Benedetto in via
dell’Indipendenza 64, sarà celebrata una messa.

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