Battaglia di civiltà contro le mutilazioni genitali femminili

La Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili che si celebra domani in tutto il mondo è stata istituita contestualmente all’approvazione, lo scorso 10 dicembre, di una risoluzione dell’Onu che mette al bando tale pratica. La risoluzione è stata varata dopo una lunga azione politica e diplomatica all’Onu che ha visto impegnati particolarmente alcuni Stati africani, come Burkina Faso, Benin, Niger, Costa d’Avorio, Mali. L’obiettivo dell’Onu è arrivare entro il 2015 alla tolleranza zero in tutto il mondo verso una pratica che ha menomato 140 milioni di donne e bambine e mette ogni anno a rischio tre milioni di potenziali vittime. I rapporti internazionali confermano alcuni successi in questa battaglia di civiltà, ma ammoniscono che c’è ancora molto lavoro da fare per renderla davvero vincente. Si tratta, infatti, di cancellare comportamenti plurisecolari, oltre che di sensibilizzare le opinioni pubbliche, e soprattutto le donne stesse, sui pericoli che le mutilazioni comportano.

(©L’Osservatore Romano 6 febbraio 2013)