Assisi. “Voi, figli degli uomini…”: scoperta preghiera attribuita a san Francesco

San Francesco, particolare di dipinto nella Basilica Cattedrale di Novara

“Voi, o figli degli uomini,

lodate bene il Signore della gloria

sopra tutte le cose,

magnificatelo e molto esaltate!

E glorificatelo nei secoli dei secoli,

affinché sia ogni onore e gloria nelle altezze a Dio,

creatore onnipotente,

e sulla terra sia pace agli uomini di buona volontà!

Assai magnifico è questo Re pacifico,

al di sopra di tutti i re dell’universo intero,

Signore Dio, nostro Creatore, Redentore e Salvatore,

Consigliere e nostro ammirabile Legislatore!”

È questo il testo di una preghiera attribuita a San Francesco d’Assisi che è stata scoperta nell’Archivo Histórico Nacional di Madrid da padre Aleksander Horowski, presidente dell’Istituto storico dei Cappuccini e redattore di “Bibliographia Franciscana”.

La preghiera è stata rinvenuta all’interno di un manoscritto in cui è presente una trascrizione del testamento di Santa Chiara: l’inedito, come riferisce oggi il “Corriere dell’Umbria”, è stato pubblicato nel periodico “Frate Francesco. Rivista di cultura francescana” (annata 88 dell’anno 2022.

Dopo una dettagliata presentazione e prima dell’edizione del testo originale in latino, seguito dalla traduzione in italiano, il padre francescano Horowski scrive: “Alla luce di questi elementi unitamente ai risultati delle fonti e del lessico dell’Oratio, possiamo considerare questa preghiera – fino alla prova contraria – come un testo di Francesco sufficientemente avvalorato”.

La preghiera “è una invocazione al Re pacifico ma anche una esortazione agli uomini di buona volontà a essere operatori di pace”,
spiega padre Pietro Messa, preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum,
sottolineando la rilevanza della scoperta, “una notizia importante dal punto di vista religioso e storico”.

Il ritrovamento è avvenuto, come spesso accade, in maniera imprevista, mentre nell’Archivio madrileno padre Aleksander Horowski stava studiando il manoscritto in cui è presente una trascrizione del testamento di Santa Chiara: analizzando il codice, infatti, il presidente dell’Istituto storico dei Cappuccini si è accorto che conteneva anche un altro testo al quale gli esperti che se
ne erano interessati in precedenza non avevano assegnato reale importanza.

Ebbene, ai fogli 286rb-287ra il codice riporta una preghiera latina, che la rubrica – vergata dallo stesso scriba che ne riproduce il testo
– introduce con queste parole: “Oratio composita a beato Francisco”. Una preghiera composta da San Francesco (nel Medioevo i termini santo e beato erano intercambiabili).

Il manoscritto composto da 359 fogli dalle dimensioni interne di 220×165 mm, si compone di due parti cartacee, la prima stampata, la
seconda manoscritta; quest’ultima, tuttavia, è stata pensata a completamento della prima, come si deduce dal fatto che l’amanuense predispose la numerazione progressiva delle singole carte con numeri romani nonché dal contenuto stesso dell’intero volume.

Avvenire