“Apocalisse laica” e censure: il buonsenso troppo ignorato

Merce rara, il buonsenso! Agitare, agitare, agitare: per qualcuno è l’unico programma. Ieri (“gli ALTRI”, p. 9) un annuncio a firma Mario Staderini, radicale: «Otto referendum per cambiare Roma». Leggi e constati che tra gli “otto”, alcuni veri e propri sogni, con dentro tutto, dalle spiagge alle immondizie, ce ne sono due – lo supponevamo! – con mira diretta su Chiesa e cattolici come tali: su matrimonio ed eutanasia. Vincere così, a Roma, sogna Staderini, «nella città del Papa» sarebbe una apocalisse, «avrebbe un effetto a catena su tutto il Paese»! Che dici? Niente. Del resto di questi tempi il buonsenso in pagina non abbonda. Perciò impazza sui grandi giornali lo scandalo di quelli che in nome della libertà protestano contro chi, viste le circostanze delle probabili reazioni violente – condannabili, certo, ma con uguale certezza previste – raccomanda prudenza quando si tratta di attacchi alla religione, e in particolare a quella islamica. Sempre ieri p. es. “La Stampa”, mezza p. 34: «Venerdì a rischio a Parigi. Proteste in tutto l’Islam». Certi cultori della libertà totale scrivono come se essere più prudenti fosse un cedere alla censura e negare ogni libertà. E non basta. Il vizio è contagioso, e le sorprese del buonsenso mancante arrivano anche dove non te le aspetteresti. Capita così che ieri sul “Foglio” – che pure ha criticato giustamente la satira anti-islamica e sempre ieri (p. 4) dedica al tema ben 4 lettere – trovi in prima pagina una vignetta per lo meno indelicata con questo annuncio: «Cristo aveva una moglie. Croce a due piazze»! Censura? No di sicuro, ma un po’ di disgusto viene da solo.
a cura di Gianni Gennari – avvenire.it